LUCCA - E' avvenuta nella mattinata nel carcere di San Giorgio di Lucca l'udienza di convalida dell'arresto di Andriy Bocksan, 29 anni, accusato di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela, che mercoledì pomeriggio nella sua abitazione di via Roma a Camaiore ha ucciso la madre Larisa Smolyak 49 anni.
L’ha colpita prima con un posacenere alla testa e poi con dieci coltellate. Il giovane inizialmente era difeso dall’avvocato d’ufficio Sara Andolfi, adesso tramite il fratello della vittima, è stato nominato l’avvocato Fabrizio Miracolo con il quale collabora il collega Roberto Cappa del foro di Benevento.
Il giovane nel corso dell’interrogatorio di fronte al Gip Simone Silvestri e il sostituto procuratore Lucia Rugani è apparso confuso e non si ricorda bene i particolari di cosa è avvento mercoledì pomeriggio.
Ha raccontato che la mattina era andato con la madre a fare la spesa in un supermercato a Camaiore e che nel primo pomeriggio è uscito di casa per comprare le sigarette e quando è rientrato avrebbe trovato la porta aperta e la madre a terra in cucina in una pozza di sangue. Nello stesso tempo però c’è la telefonata che avrebbe fatto lui stesso al 112 dicendo: “Venite, ho ucciso mi ma”. I legali hanno deciso quindi di riascoltare meglio il ragazzo e non è da escludere che venga richiesta anche una perizia psichiatrica.
Il giovane ha descritto inoltre il rapporto teso che c’era fra lui e la madre, che lo sollecitava a trovarsi un lavoro stabile, con la quale litigava spesso. Nello stesso tempo ha rievocato il periodo difficile dell’infanzia in cui ha subito maltrattamenti, sia dalla madre che dal nonno. Un quadro piuttosto complicato che i legali, con il supporto anche di personale sanitario specifico, vogliono analizzare bene, per capire cosa possa avere spinto il ragazzo a compiere un gesto simile, uccidendo la madre con tale ferocia. Sabato intanto è confermata l’autopsia presso l’obitorio dell’ospedale di Lucca che verrà eseguita dal medico legale Ilaria Marradi.