In nome di Paola Favilla, i vivai di Picciorana compiono 70 anni

In nome di Paola Favilla, i vivai di Picciorana compiono 70 anni

Guido Casotti

di Guido Casotti

LUCCA - “In nome di Paola”. I Vivai di Picciorana, compiono 70 anni e dedicano l’azienda alla loro titolare prematuramente scomparsa. Una lunga storia per l’azienda vivaistica lucchese guidata oggi dalla 24enne Livia, figlia dell'indimenticabile Paola Favilla.

Ci sono storie che hanno una fine, e ce ne sono altre che hanno come punto di rinascita proprio quella stessa fine. E perché questo? Perché chi ne è stata protagonista, ha investito e donato così tanta energia, amore e passione in ogni scelta e in ogni azione compiuta e sospinta, che da quell’energia, ha continuato a crescere e a rigenerarsi: nelle scelte, nelle azioni e nelle persone che hanno mantenuto una promessa fatta. Stiamo parlando di un luogo non qualsiasi, il luogo della “rigenerazione” per eccellenza, un vivaio. L’azienda che a Picciorana di Lucca, stagione dopo stagione, è arrivata quest’anno a compiere 70 anni di storia e che da oggi porta il nome di Paola Favilla, donna e imprenditrice coraggiosa, prematuramente scomparsa nel 2019, amata e stimata in tutta la Lucchesia e ovunque l’abbiano conosciuta in Italia e all’estero. Un’azienda che vede nella figlia di Paola, Livia Bartoli, che proprio in queste ore compie
24 anni, il segno di una promessa mantenuta e una continua ispirazione.

Paola ha ereditato i Vivai da suo padre, Marino favilla, e ha contribuito a far crescere l’azienda familiare fondata dal nonno nel 1950. Ha riversato in essa le sue visioni, lo spirito imprenditoriale e un grande senso di squadra, in sinergia con Enza Ratti, Direttrice dei Vivai, che con determinazione e competenza conta proprio quest’anno 40 anni di dedizione all’impresa, insieme a tutta la squadra dei lavoratori. Nel “cuore verde” dei Vivai, due anni fa, è fiorito inoltre uno spazio speciale ed unico sul nostro territorio: Greenheart, quasi un teatro naturale che unisce le sensazioni della natura ai linguaggi espressivi delle diverse culture e delle emozioni evocate dai meeting, dalle performance artistiche e dalle occasioni di incontro e confronto. Uno spazio “emozionale”, che va ben oltre “viti e bulloni”, fondandosi sui sogni, sui sacrifici e sul progetto ideale dell’indimetnicabile Paola.