L’esasperazione di bar e ristoranti: scenderemo in piazza

L’esasperazione di bar e ristoranti: scenderemo in piazza

Virginia Torriani

di Virginia Torriani

LUCCA - - LUCCA - Chiusura alle 18 per bar e ristoranti fino al prossimo 24 novembre. Titolari e dipendenti lamentano: "La nostra categoria messa in ginocchio"

Sconforto ed esasperazione tra i titolari di bar e ristoranti per le misure contenute nel nuovo DPCM, che limita l’orario di apertura di questi esercizi dalle 5 alle 18. Non solo, il decreto riduce anche il numero dei commensali che si possono sedere allo stesso tavolo: massimo quattro, salvo che siano tutti conviventi. Mentre consente fino alle ore 24 la possibilità di preparazione e consegna dei pasti a domicilio e l’asporto.

I ristoratori si sentono messi in ginocchio: tra il numero di coperti ridotto, i costi vivi per la preparazione del menù e il servizio più che dimezzato, dal momento che il grosso dell’incasso, spiegano, avviene nel turno serale.

Anche per i bar dover rinunciare alla parte di introiti di apertivi e cocktail rappresenta una perdita significativa, in particolare quest’anno, dove ancora si scontano gli incassi mancati di marzo e aprile, e non si può nemmeno contare sull’indotto dei Comics.

Dura bocciatura del DPCM da parte di Confcommercio Imprese per l’Italia – Province di Lucca e Massa Carrara. “Un atto – si legge in una nota dell’associazione – che, in pieno contrasto con i pareri delle Regioni, avrà effetti devastanti su una intera categoria, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro. E che colpisce un settore – conclude Confcommercio – che certo non è la causa principale della ripresa dei contagi di coronavirus.

Intanto il prossimo 28 ottobre è in programma una manifestazione di protesta organizzata a livello nazionale dalla federazione dei pubblici esercizi Fipe Confcommercio.