PIEVE FOSCIANA - Il borgo medievale di Sillico rivive il suo passato brigantesco in una rievocazione storica che coinvolge tutti gli abitanti ed è considerata fra gli eventi "imperdibili" dell'estate garfagnina.

Anche quest’anno il borgo di Sillico ripiomba come per magia nel passato, con rievocazioni della vita quotidiana, della cucina e delle vicende del ‘500, quando il governatore della Garfagnana, Ludovico Ariosto, si lamentava con il suo sovrano Alfonso d’Este, delle scorribande del Brigante detto il Moro. All’epoca la regione, annessa al Ducato di Modena e Reggio era una zona turbolenta, infestata dai banditi. E oggi quell’atmosfera rivive nella manifestazione “I Banditi del Sillico nella Garfagnana dell’Ariosto… all’ora di cena”, che attira ogni anno migliaia di visitatori. Il centro storico viene chiuso con due grossi portali di legno, in corrispondenza delle antiche porte d’accesso, e viene illuminato solo dalla luce delle fiaccole. Le stradine, animate da dame, signori, soldati e banditi in abiti rinascimentali, diventano teatro di episodi tra storia e leggenda. Non manca il processo a una strega, celebrato dall’Ariosto in persona con tanto di irruzione del famigerato Moro.
Ideato alla fine degli anni Novanta, da un’intuizione del compianto Roberto Nobili, medico e sindaco di piazza al Serchio, morto durante un intervento di salvataggio in montagna, l’evento è oggi organizzato dalla Polis il Sillico per valorizzare i viottoli dell’antica rocca. I visitatori sono inoltre invitati a gustare vecchi sapori nelle tipiche hostariae dove il menu, scritto nel linguaggio del tempo, propone, tra l’altro, la menestra de farro et herbe silvestri o il pan scuro abbrusticato cum lardo. Il tutto annaffiato dall’immancabile vino rubro e da acqua de la fonte. Il prossimo appuntamento tra cortei storici, assaggi e duelli è il 14 agosto.