LUCCA - Nella tremenda estate del '44 la famiglia Maffei, nel morianese, nascose e protesse la signora Rosa Rosenthal, ebrea, con la figlia Lilli e il marito di lei, Ugo Brandini. Erano ricercati dai nazisti. Un gesto che poteva costare la tortura e la fucilazione ai Maffei che agirono con umanità mettendo a rischio la propria vita.

In segno di ringraziamento il Comune ha consegnato a Giovanni Maffei, in rappresentanza della famiglia, la medaglia della Città di Lucca. Un modo per rendere noto un gesto eroico di vita quotidiana, che merita di essere ricordato.
Subito dopo nel giardino di Palazzo Orsetti, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea tre alberi storici sono stati intitolati ad altrettante donne, arricchendo così il Giardino delle giuste e dei giusti. Le tre donne sono: Agnes Heller, filosofa ungherese perseguitata dal regime comunista; Felicia Bartolotta, vedova Impastato, madre del giovane Peppino, ucciso dalla mafia; e Yusra Mardini, siriana, profuga in Germania, atleta olimpionica di nuoto e attivista per i diritti dei rifugiati.