Gli agricoltori della lucchesia potranno coltivare 1,200 ettari di terreni a riposo per contribuire a rendere il nostro paese più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo in un momento di grandi turbolenze.

E’ quanto ottenuto dal settore con il via libera dell’Unione Europea ad una delle misure richieste da Coldiretti per fronteggiare la crisi per la guerra in Ucraina con la messa a coltivazione di ulteriori quattro milioni di ettari nell’ Ue, 60 mila nella sola Toscana. L’ Obiettivo è quello di ridurre la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi, che sta mettendo in difficoltà la capacità di approvvigionamento in Italia e nell’Unione Europea.
Basta pensare che dall’inizio del conflitto si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione.
Tra le misure approvate, anche lo stanziamento di 35 milioni per rafforzare il fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
Intanto, in attesa di aiuti concreti, gli agricoltori si preparano a scendere in piazza anche a Lucca sabato alle 9,30 in piazzale don Baroni: si mobiliteranno con i loro trattori contro gli aumenti che il comparto continua a subire. Dopo aver fatto un giro attorno alle Mura si raduneranno in piazza Napoleone per spiegare le ragioni della protesta.