Carrara - Alla vigilia della Festa dei Lavoratori e a 48 ore dall’incidente in cava costato la vita a Paolo Lambruschi, i segretari di CGIL Massa Carrara, CISL Toscana Nord e Uil Toscana lanciano un duro monito: “Non resteremo in silenzio di fronte a questo immobilismo”.
“Serve un cambio di passo radicale. Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio di fronte a questo immobilismo”: sono le parole, durissime, che chiudono l’intervento di Nicola Del Vecchio (Cgil Massa-Carrara), Michele Folloni (CISL Toscana Nord) e Franco Borghini ( Uil Toscana) rivolto sia alle istituzioni sia al mondo delle imprese a seguito dell’incidente mortale di lunedì alle cave di Carrara. Ribadita la richiesta di convocazione, immediata, del tavolo istituzionale in Prefettura, i sindacati sollecitano la riapertura del tavolo sul lapideo in Comune a Carrara, interrotto da febbraio dopo la rottura tra amministrazione comunale e imprese. I tre segretari si rivolgono anche alle aziende: “Questa strage va fermata. Le leggi ci sono, così come i dispositivi di protezione, ma le imprese devono investire maggiormente in innovazione e ricerca, in formazione anche aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria, così come gli enti ispettivi devono essere messi nelle condizioni di operare con risorse e mezzi adeguati”. Per giovedì 1 maggio è convocata un’iniziativa che si terrà alle 8 in piazza San Francesco a Carrara per deporre una corona al monumento dedicato ai Caduti sul Lavoro