Export lucchese 2025, i dazi fattore di rischio per meccanica ed agroalimentare

Export lucchese 2025, i dazi fattore di rischio per meccanica ed agroalimentare

Redazione

di Redazione

PROVINCIA - Si è tenuta oggi a Pisa, presso l'Auditorium “Rino Ricci” della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, la presentazione del Rapporto Economia 2025. L'evento ha offerto una fotografia dell'andamento economico e delle prospettive future delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa.

Il Rapporto Economia 2025, frutto della collaborazione fra la Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e l’Istituto Studi e Ricerche (ISR) si colloca in un contesto ancora instabile, segnato da turbolenze, tensioni e nuove pressioni sui mercati.

Provincia di Lucca

La provincia ha mostrato nel 2024 una lieve crescita del valore aggiunto (+0,1% rispetto al 2023), posizionandosi al di sotto della media regionale (+0,6%) e nazionale (+0,5%). Le costruzioni sono cresciute dell’1%, rallentando rispetto al 2023 e 2022. Anche i servizi hanno registrato un moderato aumento (+0,5%). Al contrario, il settore industriale ha continuato il trend negativo (-1,3%), peggiorando rispetto al 2023. L’agricoltura, pur con valori contenuti, ha segnato un +3,4%. Le esportazioni hanno raggiunto un nuovo record superando i 5,5 miliardi di euro (+7,5% rispetto al 2023), grazie soprattutto alla cantieristica nautica (+23,2%). Il credito alle imprese è aumentato del +11,2% nel 2024, trainato soprattutto dalle imprese di maggiori dimensioni (+16,1%). Il mercato del lavoro ha mostrato un netto miglioramento nel 2024, con il tasso di disoccupazione sceso al 4,7% dal 6,4%. Tuttavia, il 49% delle assunzioni programmate ha presentato criticità di reperimento. Il turismo, considerando anche il fenomeno delle locazioni turistiche, ha registrato una crescita del 3,5% con 4,8 milioni di presenze totali nel 2024, con una spinta significativa dai turisti stranieri (+13,7%). Nel 2024 le vendite al dettaglio in provincia di Lucca sono cresciute solo dello 0,5% in termini nominali, rallentando rispetto agli anni precedenti. Depurando l’effetto dell’inflazione, si stima un calo reale dei volumi di vendita dello 0,6%. I consumi si sono spostati verso beni essenziali, penalizzando quelli discrezionali e le piccole superfici. L’inizio del 2025 non mostra segnali di ripresa per il commercio: nei primi due mesi le vendite sono scese dello 0,4%. Nel 2024 la popolazione della provincia di Lucca è diminuita dello 0,3%; il calo è dovuto al saldo naturale fortemente negativo, solo in parte compensato dall’immigrazione: +4% la popolazione straniera. Le previsioni indicano un progressivo invecchiamento e una riduzione della forza lavoro, con l’età media che salirà a 50 anni entro il 2034. Per il 2025, le previsioni indicano una crescita del valore aggiunto dello 0,4%, trainato principalmente dai servizi (+0,8%). Tutti gli altri settori, invece, sono previsti in flessione: le costruzioni (-1,9%); l’industria segnerà una leggera contrazione (-0,2%); l’agricoltura (-2,3%). Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea rappresentano un fattore di rischio per l’export lucchese, in particolare per i settori della meccanica e dell’agroalimentare. Nei primi quattro mesi del 2025, la domanda di lavoro ha registrato un calo del 17% rispetto allo stesso periodo del 2024, e la difficoltà nel reperire personale è salita al 52%. La produzione industriale lucchese, dopo una lieve contrazione nel 2024 (-0,9%), ha evidenziato un andamento incerto nel primo trimestre 2025 (+0,3%).

Provincia di Massa-Carrara

Nel 2024, il valore aggiunto apuano è aumentato dello 0,4%, leggermente inferiore alle medie regionale (+0,6%) e nazionale (+0,5%), sostenuto dalle costruzioni (+3,7%). Al contrario, l’industria ha subito una marcata contrazione (-3,9%), peggiorando rispetto all’anno precedente. I servizi hanno mantenuto una crescita moderata (+1,1%) mentre l’agricoltura ha mostrato un incremento significativo (+4,4%). Le esportazioni 2024 hanno registrato una decisa contrazione in valore (-20,6%), fermandosi a 2,12 miliardi di euro, a causa del calo della meccanica. Al netto di questo settore, influenzato dai cicli di lavorazione di una grande impresa, l’export è cresciuto del 19,5% grazie a lapideo e cantieristica. Il mercato del lavoro è in recupero, con un tasso di disoccupazione al 6,2%. Tuttavia, il 50% delle imprese lo scorso anno ha incontrato difficoltà a trovare figure professionali. La produzione industriale, in controtendenza rispetto ai dati regionali e nazionali, ha mostrato una lieve crescita nel 2024 (+0,8%), trainata dalla cantieristica nautica. Stabili a quasi 5 milioni le tonnellate di merci movimentate dal Porto di Carrara nel 2024 mentre il traffico crocieristico ha sensibilmente risalito la china dopo la flessione del 2023. Nel 2024 le vendite al dettaglio a Massa-Carrara sono cresciute solo dello 0,6% nominale, con un calo reale stimato dello 0,5%, segno di consumi ancora deboli. Tra i comparti cresce l’alimentare, cala il non alimentare, la grande distribuzione guadagna terreno, mentre le piccole superfici restano in difficoltà. L’inizio del 2025 conferma la stagnazione, con vendite sostanzialmente ferme (-0,1%). Nel 2024 la popolazione di Massa-Carrara è calata dello 0,1%, con saldo naturale negativo e immigrazione in crescita. Gli stranieri sono in forte aumento e concentrati nelle fasce lavorative. Entro il 2043 si prevede un calo del 9,5% e un forte invecchiamento. Per il 2025, si prevede una crescita contenuta del valore aggiunto (+0,5%), inferiore a quella nazionale e regionale (+0,6%), guidata dai servizi che continueranno a compensare il rallentamento atteso nelle costruzioni (-1%). L’industria dovrebbe registrare un calo (-1,6%) così come l’agricoltura (-1,8%). Nei primi mesi del 2025, i dati sulle previsioni di assunzione registrano una crescita, ma le difficoltà nel reperire candidati permangono, con il 54% delle assunzioni potenziali che risultano problematiche. Nel primo trimestre 2025, la produzione industriale ha registrato un +0,7% grazie soprattutto alla nautica e al lapideo, in netto contrasto con il dato nazionale, che resta negativo (-1,8%).