Lucca, CNA Benessere: “Necessario regolamentare di più il settore bellezza e servizi estetici”

Lucca, CNA Benessere: “Necessario regolamentare di più il settore bellezza e servizi estetici”

Redazione

di Redazione

LUCCA - Annamaria Frigo, vice presidente dell'associazione, interviene dopo i sequestri dei tre centri massaggi cinesi a S.Anna, Capannori e Porcari.

“Necessità di regolamentare maggiormente il settore della bellezza e dei servizi estetici e di contrastare comportamenti illeciti”. Sono parole precise quelle arrivate da Annamaria Frigo, vice presidente Cna Benessere Lucca, dopo i sequestri dei tre centri massaggi cinesi che la polizia ha effettuato nei giorni scorsi a S.Anna, Capannori e Porcari.

“Il sequestro di questi centri – dice Annamaria Frigo, vice presidente Cna Benessere Lucca – indipendentemente da quello che sarà l’esito delle indagini, solleva molti interrogativi e preoccupazioni e mette in luce diverse problematiche. È fondamentale che si faccia chiarezza su questi temi, per garantire la sicurezza delle persone e soprattutto per tutelare la reputazione di un settore già provato da situazioni di difficoltà dovute a fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale.”

“Ci sorprendiamo – continua Frigo – da una parte di come sia difficile per le estetiste regolarmente qualificate accedere alle autorizzazioni necessarie per l’apertura di un centro estetico o beneficiare di forme semplificate di accesso alle attività legate al mondo del benessere, soprattutto per i giovani, e dall’altra leggere di centri estetici o centri massaggi che finiscono giustamente sotto la lente di ingrandimento delle autorità”.

“CNA – conclude la vice presidente di Cna Benessere Lucca – che ringrazia le Forze dell’Ordine per la loro operatività, è in prima linea nella provincia di Lucca per promuovere un percorso di regolamentazione e agevolazione del comparto, che renda la legislazione in materia estetica e acconciatura uniforme in tutti i comuni e faciliti l’accesso a strumenti, come il cosiddetto “affitto di poltrona” nelle attività miste, volti a contrastare il lavoro a domicilio irregolare. Alla luce di questi sequestri, inoltre, per una maggiore tutela di un intero comparto, tra le molte cose, suggeriamo alle amministrazioni locali di mettere in campo regole più ferree anche sugli orari dei centri, fissando un orario di chiusura serale che non vada oltre le ore 21”.