CALCIO C - All'udienza per il fallimento presenti i delegati di Affida, l'amministrazione comunale, due calciatori della Lucchese e Benedetto Mancini (collegato a distanza). Entro domattina la decisione del giudice: al momento la strada più probabile sembrerebbe quella del fallimento, poi tra nomina del curatore e l’asta fallimentare sarà corsa contro il tempo per salvare il club rossonero.
È durata meno di un’ora (circa 50 minuti ndr) l’udienza preliminare per l’istanza di fallimento della Lucchese, che si è tenuta questa mattina (21 maggio) alle 9,30. Davanti al giudice delegato ai fallimenti, Giorgia Maria Ricotti, si sono presentati i delegati di Affida srl (la società lucchese che si è interessata al salvataggio del club e che sta portando avanti il dialogo con l’amministrazione comunale da circa 40 giorni), Stefano Grassi e Gabriele Nencini.
Si chiama proprio “Affida” (con alle spalle un fondo del Bahrain) il piano per far rimanere la Pantera in Serie C e, dopo i colloqui positivi registrati anche nella serata di martedì, la manifestazione di interesse è stata ribadita nuovamente anche questa mattina davanti al giudice, che si è preso 24 ore per esprimersi.
Lucchese, lotta contro il tempo per salvare la società. Resta aperta la pista “Affida”
Non solo i delegati di Affida, all’udienza (oltre al sindaco revisore Liban Varetti ndr) erano presenti anche Jacopo Coletta e Francesco Fedato – calciatori in rappresentanza del club rossonero -, il sindaco Mario Pardini e l’assessore allo sport Fabio Barsanti (che non hanno parlato ma hanno fatto in qualche modo da ‘garanti’ della nuova cordata) e l’attuale proprietario della Lucchese, Benedetto Mancini, che si è collegato a distanza. Mancini, dopo tutte le promesse disattese negli ultimi mesi, si è appellato all0impossibilità di pagare a causa dei conti bloccati della Lucchese.
Adesso è attesa per la decisione del giudice e le prossime ore saranno decisive per il futuro della Lucchese. Al momento la strada più probabile sembrerebbe quella del fallimento, poi tra nomina del curatore e l’asta fallimentare sarà corsa contro il tempo per salvare il club rossonero, anche perché entro il 6 giugno andrà formalizzata l’iscrizione al prossimo campionato. Tutto dipenderà dal giudice. In alternativa è sempre viva la pista Ghiviborgo per ripartire dalla Serie D (che non ha ancora chiuso con il Viareggio), ma questo è solamente il piano B. L’obiettivo è quello di arrivare a meta con la trattativa Affida e salvare la categoria.
Notizia in aggiornamento