TOSCANA NORD - Il presidente dei costruttori di Ance Giacomo Salvi dice la sua sulla decisione del governo: "Se sarà confermata, le risorse per il 2025 e il 2026 saranno ridotte del 70%, con una diminuzione media del 50% fino al 2029".

“Se la decisione del Governo sarà confermata, le risorse per il 2025 e il 2026 saranno ridotte del 70%, con una diminuzione media del 50% fino al 2029”. A dichiararlo è Giacomo Salvi, presidente dei costruttori di Ance Toscana Nord, commentando l’annunciato taglio alle province per le manutenzione stradali. Una decisione che sta preoccupando tanti settori, dalle province, ai comuni, alle categorie. Tutti contro una scelta che potrebbe mettere in difficoltà cantieri già programmati e interventi urgenti.
“Più che legittima la preoccupazione delle amministrazioni locali per l’annunciato taglio dei trasferimenti alle province per le manutenzione stradali; anche noi, come sistema imprese, siamo già allertati. Si sta infatti profilando la concreta possibilità che non vengano contrattualizzati appalti già aggiudicati, con conseguenti gravi incertezze per le imprese coinvolte. Altri operatori ancora, inseriti in un contesto di accordo – quadro (ovvero un contratto pluriennale per svolgere commesse che di anno in anno attribuisce risorse in relazione ai lavori da svolgere nel medesimo cantiere), temono per la prosecuzione dell’appalto stesso, data l’incertezza che impera in questo momento.
È evidente che il settore dell’edilizia sia in subbuglio; ma lo dovrebbero essere anche i territori, attraversati da un sistema stradale che sta mostrando la propria fragilità e bisogno di manutenzione. Se la decisione assunta dal Governo sarà confermata, le risorse per il 2025 e il 2026 saranno ridotte del 70%, con una diminuzione media del 50% fino al 2029, bloccando di fatto cantieri già programmati e interventi urgenti. Sappiamo che gli Enti locali si stanno muovendo con il Governo per chiedere una rivalutazione di questa gravissima posizione, e, per parte nostra, non possiamo che condividere tutta l’avversione verso un provvedimento assurdo di cui credo che nessuno sia in grado di prevedere le ricadute finali”.