Carenza di personale sanitario, a Lucca il Nursind rilancia l’allarme

Carenza di personale sanitario, a Lucca il Nursind rilancia l’allarme

Leonardo Monselesan

di Leonardo Monselesan

LUCCA - Sia la segreteria provinciale che quella regionale del sindacato infermieristico sono tornate ad accendere l'attenzione sulla mancanza di personale sanitario. Nel frattempo la Regione Toscana stanzia 25 milioni di euro per la valorizzazione del personale, l'adeguamento degli stipendi e il finanziamento del lavoro accessorio

A lanciare l’allarme per la carenza di personale del comparto sanitario sono sia la segreteria provinciale che quella regionale del Nursind, con quest’ultima che evidenzia come in Italia si contino 6,5 infermieri ogni mille abitanti, ben al di sotto della media Ocse di 9,8. La questione non riguarda però esclusivamente tali professionisti, ma anche gli OSS e le ostetriche. Nella provincia di Lucca, afferma la Segretaria provinciale Porta, si sarebbero persi nel solo triennio 2022/2024 ben 400 lavoratori del comparto. Il risultato, prosegue Porta, sarebbe quello che, per garantire la continuità del servizio minimo sulle ventiquattro ore, oltre a sottoporre i lavoratori ad un carico di lavoro insostenibile, si sarebbe anche perso il potenziamento diurno del personale minimo in servizio.

Dati preoccupanti evidenziati dalla Segreteria Regionale anche per quanto riguarda l’abbandono della professione da parte degli infermieri: ben 16.192 solo nel triennio 2020-2022. Perdita che non sarebbe stata compensata da nuovi ingressi, prosegue il comunicato regionale, aggravando la carenza di personale e l’insostenibilità dei carichi di lavoro su chi rimane in servizio. Ancora più allarmante è il dato sulle cancellazioni all’albo: ben 42.713 infermieri si sono cancellati negli ultimi quattro anni,
di cui 10.230 solo nel 2024.

Per arginare la perdita di organico sanitario, sostiene il Segretario regionale del Nursind Giampaolo Giannoni, sarebbe necessario valorizzare tali professioni a livello carrieristico e retributivo. Una prima risposta è arrivata dalla Regione Toscana, che ha stanziato 25 milioni per i fondi contrattuali di questi professionisti, da utilizzare per la valorizzazione del personale, gli adeguamenti retributivi previsti dall’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo che dovrebbe essere siglata nei prossimi mesi, e per alimentare il trattamento accessorio del personale. Proprio su quest’ultimo punto si concentra la critica di Giannoni, che lamenta come le nuove delibere regionali in merito stabiliscano tariffe impari per il lavoro straordinario degli infermieri rispetto ad altri professionisti, nonché inferiori a quelle di altre regioni. Ragioni per cui, conclude Giannoni, viene chiesta alla Regione l’apertura di un tavolo di confronto permanente.