Montignoso - Non è andata giù ai comitati che si battono contro la chiusura del sito, la nuova proroga concessa dalla Regione al gestore del sito. Decisione tecnica ha sottolineato l'assessore Francesconi di Montignoso.

Novanta giorni in più. Ancora una proroga, ancora nessuna decisione definitiva sul futuro di Cava Fornace. La Regione Toscana, insieme ai Comuni di Montignoso e Pietrasanta, ha concesso altro tempo per permettere la presentazione di un progetto condiviso che sancisca la chiusura della discarica. Una scelta che l’amministrazione comunale di Montignoso difende parlando di necessità tecnica e di volontà politica di chiudere il sito con una soluzione concreta e concordata.
Ma sul territorio la pazienza è finita. Il comitato contro la discarica parla apertamente di una presa in giro e accusa le istituzioni di temporeggiare per non affrontare scelte scomode prima delle elezioni regionali.
Non è solo il merito della decisione a far infuriare i cittadini, ma anche il modo in cui è stata presa: la proroga è emersa dai media, non da un confronto diretto, ignorando persino la diffida inviata dal comitato stesso a Regione e Comuni. La delusione verso chi amministra è profonda, alimentata da quella che i cittadini definiscono una lotta tra enti pubblici, visto che la società Alia – responsabile della discarica – fa capo ai comuni dell’area fiorentina. Un paradosso, secondo il comitato, che non fa altro che confondere le responsabilità e allontanare la soluzione.
Intanto la fiducia è ai minimi, e i cittadini promettono nuove iniziative e una mobilitazione più visibile.