Codice Rosa, rinnovata l’intesa tra Regione e Procure

Codice Rosa, rinnovata l’intesa tra Regione e Procure

Redazione

di Redazione

TOSCANA - Si tratta del percorso di accesso al pronto soccorso dedicato ad adulti e minori vittime di violenze ed abusi: donne e bambini soprattutto, ma anche anziani o persone, per la loro vulnerabilità o per discriminazione o pregiudizio, vittime ed oggetto di crimini d’odio. La firma consolida la collaborazione su questo fronte

Regione e procure toscane hanno rinnovato il protocollo sul Codice rosa, ovvero il percorso di accesso al pronto soccorso dedicato ad adulti e minori vittime di violenze ed abusi: donne e bambini soprattutto, ma anche anziani o persone, per la loro vulnerabilità o per discriminazione o pregiudizio, vittime ed oggetto di crimini d’odio. La firma consolida la collaborazione su questo fronte ed aggiorna la strumento rispetto a modifiche normative intervenute dal 2022 ad oggi e che riguardano essenzialmente il processo penale. Di fatto il nuovo protocollo accresce la tutela delle vittime, garantendo la conservazione delle prove utile per i processi ed accertare le responsabilità.

Il progetto del Codice Rosa nasce nel 2010 nell’Asl di Grosseto come esperienza pilota. Nel 2011 diventa progetto regionale, con la firma di un protocollo con la Procura generale di Firenze, e all’inizio del 2014 si completa la diffusione in tutte le aziende della regione. A dicembre 2016 nasce la rete: un progetto all’inizio solo sanitario e diventato nel tempo socio-sanitario. L’intesa con le procure era stata firmata nel 2018 e aggiornata nel 2022, un accordo che aveva messo insieme da un lato l’esigenza di massima garanzia di tutela e rispetto delle vittime e dall’altro l’attuazione di tutti quegli atti giuridico-forensi necessari ai fini delle denunce ed indagini, i più efficaci ed efficienti possibili facendo tesoro delle esperienze maturate nel tempo nei territori per omogeneizzare le procedure di tutti.

Reati come quelli per lesioni volontarie personali, contro la libertà sessuale o per maltrattamenti in famiglia sono perseguibili in più situazioni d’ufficio. I sanitari hanno in questo caso obbligo di referto e di denuncia e il protocollo illustra tempi e modalità. La collaborazione tra Regione, mondo della sanità e procure si esplica nella revisione costante delle procedure giuridico-forensi, nell’analisi delle criticità ed eventi sentinella per migliorare le singole procedure e nel supporto giuridico-forense alla rete regionale del Codice rosa. L’obiettivo è favorire il riconoscimento precoce dei casi di violenza all’arrivo in pronto soccorso e fornire una risposta efficace e coordinata da subito.