TOSCANA - Oltre al territorio lucchese, la sperimentazione regionale ha riguardato anche le aree di Prato e Grosseto.

Lucca, Prato e Grosseto, per una copertura di oltre ventimila ettari di superficie. Sono queste le aree protagoniste della sperimentazione fatta dalla Regione Toscana del telerilevamento iperspettrale, dispositivo che consente di mappare, con rilievi aerei o satellitari, il territorio con un altissimo livello di risoluzione. I rilievi iperspettrali riescono a distinguere un materiale artificiale come il laterizio dal suolo nudo, permettendo la corretta e dettagliata classificazione delle coperture del suolo.
“La Toscana – affermano il presidente Eugenio Giani e l’assessore regionale Stefano Baccelli – è stata la prima regione a fare un accordo in tal senso con l’Agenzia spaziale italiana, così da avere un rilevamento iperspettrale della propria superficie”. “In questo modo – spiega ancora Baccelli – conosciamo non solo le quantità del consumo di suolo ma le sue caratteristiche. In pratica adesso possiamo individuare in modo approfondito i materiali usati nelle trasformazioni urbanistiche.
I territorio lucchese, pratese e grossetano non rimarranno soli a lungo però. È obiettivo infatti dell’amministrazione regionale di estendere i rilevamenti a tutti i Comuni capoluogo. Oltre all’osservazione dall’alto, la Regione ha svolto anche campagne di campionamento diretto a terra, per costruire la prima libreria regionale di firme spettrali dei materiali di copertura dei manufatti e delle pavimentazioni delle aree urbanizzate.