Roma - Nessuna certezza dopo l'incontro tra la segretaria nazionale del Pd e il governatore toscano: la candidatura alla presidenza per il centro sinistra è ancora avvolta nella nebbia

Un incontro lungo e complicato, dal quale non è uscita praticamente alcuna certezza se non quella che per avere un nome si dovrà attendere ancora, probabilmente la fine di luglio, cioè quando sarà finalmente dipanata la matassa – piuttosto intricata – dei nomi che il centro sinistra metterà sul tavolo delle 6 regioni al voto. Luci e le ombre nel Pd all’indomani dell’incontro tra la segretaria nazionale Elly Shlein, il suo braccio destro Igor Taruffi, il governatore toscano Eugenio Giani e il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi. Qualche giorno fa, era stato lo stesso presidente ad annunciare pubblicamente la sua disponibilità a una seconda corsa, fissando per il 12 ottobre la data del voto. Un passo in avanti, anzi due, che sono stati al centro dell’incontro di ieri al Nazareno, durato 4 ore, a conferma della delicatezza della partita. Sì perché il nome di Giani pare ancora indigesto ai 5Stelle con i quali Schlein sta tentando di siglare alleanze in tutte e sei le regioni al voto. Difficile capire cosa sia davvero successo nelle stanze del Nazareno. Una delle poche certezze è che, a microfoni aperti, tutti hanno usato toni concilianti. “Un incontro proficuo, segnato da una piena condivisione del quadro politico. Affido alla segretaria nazionale e al segretario regionale la guida del percorso politico. Da parte mia, ne rispetterò le decisioni e la conclusione” ha scritto Giani in una nota al termine del faccia a faccia. “Siamo al lavoro per costruire alleanze più inclusive, più competitive. Lo stiamo facendo assiduamente, giorno per giorno, sperando al più presto di chiudere in tutte e sei le regioni le alleanza che possano battere queste destre”, ha ribadito questa mattina la segretaria del Pd Elly Schlein. Dichiarazioni che tradotte dal politichese significano solo una cosa. Nessuna certezza.