Viareggio - Nemmeno il maltempo è riuscito a fermare la magia della Turandot. Nella serata di venerdì, sotto un cielo incerto, il gran debutto dell’opera pucciniana ha subito un brusco stop per via della pioggia battente. Ma la serata, lungi dall’essere compromessa, si è trasformata in un momento memorabile.

Quando l’acqua ha costretto l’interruzione dello spettacolo, qualcosa di straordinario è accaduto: grazie alla generosità e alla disponibilità del cast, Turandot è proseguita nel foyer del teatro, con accompagnamento di pianoforte e voci dal vivo. Senza scenografie, ma con l’intensità della musica e l’emozione delle interpretazioni, l’opera ha trovato una seconda vita in uno spazio raccolto, più intimo, dove pubblico e artisti erano separati solo da pochi passi.
Tra i presenti, molti hanno definito questo momento “un regalo”, altri “un’esperienza unica nella vita”. L’aria di Nessun dorma cantata a pochi metri dagli spettatori, sotto le luci calde del foyer, ha commosso fino alle lacrime
Nel pomeriggio i protagonisti della prima erano stati accolti nella Villa Puccini, dimora dove il Maestro compose i suoi capolavori. Una visita densa di significato, che ha lasciato il segno. C’è chi, uscendo dalla casa, aveva ancora gli occhi lucidi, poiché entrare nello studio di Puccini è come entrare nel cuore stesso della musica.
Nonostante le intemperie, questa prima di Turandot ha saputo rendere onore al suo compositore nel luogo a lui più caro, trasformando un ostacolo meteorologico in un momento di rara bellezza condivisa.