Stazzema - A dare l’allarme, intorno a mezzanotte, i parenti del 50enne che non avevano sue notizie dalla mattina. E così nel cuore della notte sono partiti i soccorritori. Ma lui dormiva tranquillo al rifugio

Dalla stazione di Querceta a Mosceta, alle 2 di notte, con condizioni meteo avverse, alla ricerca di un escursionista che in realtà dormiva sonni tranquilli all’interno del rifugio. Falso allarme la notte scorsa per due tecnici del Soccorso Alpino. A far scattare le ricerche i familiari di un cinquantenne di Prato che non avendo più ricevuto sue notizie dalla mattinata di domenica, intorno alla mezzanotte, si sono rivolti ai soccorritori. E poiché il rifugio non è raggiungibile telefonicamente, due uomini del Soccorso Alpino, supportati a distanza da una squadra dei Vigili del Fuoco, sono stati costretti a raggiungerlo a piedi per accertarsi della presenza del 50enne. Una vicenda a lieto fine che però ha esposto il personale del Soccorso Alpino a una serie di rischi assolutamente evitabili. Il soccorso alpino invita inoltre gli escursionisti a scaricare la App gratuita ResQ, realizzata dal Club Alpino Italiano, che consente di tracciare e condividere la posizione con chi rimane a casa.