LUCCA - La vicenda giudiziaria è quella relativa agli Orsetti di Alice, l’azienda lucchese che produceva e vendeva copie in peluche degli animali domestici di cui i clienti inviavano le foto. Migliaia di euro di peluche pagati e mai arrivati. Dopo sette anni sono arrivare tre condanne per insolvenza fraudolenta e un'assoluzione.

Inviavano foto del proprio animale del cuore per avere a casa una perfetta copia in peluche. I clienti, nello specifico, pagavano un’attività di Lucca per avere una riproduzione artigianale del cucciolo richiesto e che avevano sempre sognato, ma nonostante i soldi sborsati in anticipo questi pupazzi non sono mai arrivati a destinazione. Stiamo parlando della vicenda relativa agli “Orsetti di Alice”, l’azienda lucchese finita anche nel mirino di Striscia la notizia dopo le numerose denunce dei clienti che non hanno più avuto notizie dei peluche che avevano pagato. Si parla di migliaia e migliaia di euro spesi, ma dei pupazzetti nessuna traccia.
Dopo 7 anni, il Tribunale di Lucca ha condannato la titolare della ditta “Gli Orsetti di Alice” e produttrice dei peluche, iniziali del nome R.M.V., il presidente dell’associazione culturale Gli Orsetti di Alice, iniziali A.D., e la responsabile degli ordini, iniziali E.B., tutti e tre per insolvenza fraudolenta. è invece stato assolto Michele Scioscia, il titolare della PostePay difeso dall’avvocato Ilenia Vettori, che ha espresso la propria soddisfazione.
R.M.V. è stata condannata a quattro mesi di reclusione, mentre A.D e E.B. sono stati condannati rispettivamente a tre e due mesi dal giudice Gianluca Massaro, ma gli avvocati difensori hanno fatto sapere che ricorreranno in appello.