Carrara - La politica è appiattita su un’idea di sviluppo che non tiene conto dei veri problemi della costa: lo dicono gli ambientalisti apuani intervenendo nel dibattito sul futuro dello scalo apuano

L’approvazione del nuovo Piano regolatore del porto di Marina di Carrara continua a dividere i cittadini. Dopo il comunicato del Partito Democratico di Massa-Carrara sulle potenzialità del porto come “volano strategico per il rilancio produttivo, logistico e occupazionale della provincia”, gli ambientalisti alzano la voce per proporre una visione alternativa: un porto sostenibile, integrato con il territorio, attento all’equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale. Secondo i comitati, le vere urgenze ambientali e sanitarie del territorio restano ancora una volta fuori dal dibattito istituzionale: dall’erosione costiera all’inquinamento marino, passando per il crescente impatto delle attività portuali sulla qualità della vita dei residenti.In questo scenario, proseguono gli ambientalisti, le posizioni politiche sembrano sempre più convergere, appiattendosi su un’idea di sviluppo che non lascia spazio a voci dissonanti. Da qui la necessità per associazioni e comitati, di far emergere un punto di vista diverso, oggi assente dal confronto politico e privo di reale rappresentanza nelle sedi istituzionali.