Presidio per salvare la redazione di Viareggio de Il Tirreno

Presidio per salvare la redazione di Viareggio de Il Tirreno

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Da oggi chiusa la sede storica di Via Coppino. Assemblea aperta dei redattori del quotidiano per chiedere alla SAE Editori di ritirare la decisione. Sabato scorso il primo dei cinque giorni di sciopero proclamati. Pronte altre iniziative. Il sostegno di lettori e istituzioni

Redattori, collaboratori di ieri e di oggi, ma anche molti lettori e rappresentanti delle istituzioni locali hanno preso parte all’assemblea pubblica indetta dai giornalisti de Il Tirreno nel primo giorno di chiusura della storica redazione di Viareggio. L’obiettivo del presidio è spingere la società editrice SAE a ritirare la clamorosa decisione annunciata a sorpresa appena una settimana fa. Ridurre i costi e tagliare sugli affitti sono i motivi alla base della scelta (unilaterale) degli editori che di fronte al secco no dell’Assemblea dei giornalisti hanno proposto di salvare gli uffici della Versilia in cambio di altri sacrifici economici sul personale e ulteriori ore di Cassa integrazione.

Malgrado la chiusura della sede, va precisato che le pagine di cronaca della Versilia usciranno regolarmente in edicola e online grazie al lavoro svolto da remoto dai colleghi, benché non vi sia ancora un accordo sindacale sullo smart working.  A portare il proprio sostegno al Tirreno di Viareggio sono arrivate associazioni di categoria e sindacati ma anche l’associazione dei famigliari delle vittime della strage e alcuni amministratori locali, a partire dal sindaco di Camaiore e presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci fino alla vice sindaca di Pietrasanta Francesca Bresciani. Assente, invece,  l’amministrazione comunale di Viareggio.