San Giorgio, prosegue la mobilitazione degli agenti

San Giorgio, prosegue la mobilitazione degli agenti

Redazione

di Redazione

LUCCA - Dietro alle quattro aggressioni del mese di luglio, secondo il sindacato di categoria SAPPE, ci sarebbero alcuni detenuti particolarmente problematici che richiederebbero misure di contenimento superiori, impossibili da attuare nella Casa Circondariale di Lucca.

Prosegue lo stato di agitazione del personale della Polizia Penitenziaria del carcere di San Giorgio, dichiarato dai sindacati di categoria lo scorso 23 luglio. Una decisione arrivata in seguito alla quarta aggressione di un detenuto ai danni di un agente nel solo mese di luglio, dopo la quale i sindacati hanno chiesto il trasferimento dei detenuti più problematici e un aumento dell’organico attualmente carente, con la UIL PA che ha aggiunto anche richiesta della sostituzione dell’attuale dirigente in missione con uno che possa assicurare una presenza quotidiana in attesa dell’arrivo del Comandante effettivo, già nominato, ma ancora in tirocinio. La causa principale delle aggressioni, secondo il sindacato SAPPE, sarebbe legata all’ormai regolare presenza di questi detenuti problematici in un carcere come il San Giorgio, non adatto a contenere tali soggetti.