Tra continuità e innovazione: Marsili traccia il futuro della Fondazione CRL

Tra continuità e innovazione: Marsili traccia il futuro della Fondazione CRL

Redazione

di Redazione

LUCCA - Primo incontro con la stampa del presidente Massimo Marsili.

Tra continuità e innovazione, sempre in ascolto del territorio. Un’estrema sintesi che non racconta le tante sfumature del primo incontro tra il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Massimo Marsili, e la stampa lucchese, con cui si è confrontato questa mattina (17 luglio) illustrando di fatto la propria concezione dell’Ente e del suo ruolo sul territorio.

CONTINUITÀ E ASCOLTO

Sul tema del rapporto con il passato Marsili ha precisato che “per continuità si intende innanzitutto una ‘continuità metodologica’, fondata su alcuni principi chiave: diversificazione degli investimenti, solidità patrimoniale di lungo periodo per tutelarne il valore nel tempo, con l’obiettivo di fronteggiare eventuali criticità dei mercati, assicurare le risorse da destinare alle finalità istituzionali e tutelare con responsabilità le opportunità delle future generazioni”, aggiungendo che “l’ascolto dei bisogni del territorio e il principio della sussidiarietà restano gli elementi fondanti da cui partire per programmare bandi e interventi”.

Un ascolto che, nei fatti, è già iniziato: in questi mesi il presidente ha avuto modo di confrontarsi con gli Organi della Fondazione, con le amministrazioni pubbliche, con i soggetti del terzo settore e con le categorie economiche, anche attraverso una serie di incontri dedicati e finalizzati alla costruzione di un documento programmatico per il 2026.

“Sono sempre più convinto che la Fondazione non può essere percepita come un bancomat, ma non può essere nemmeno una ‘mosca cocchiera’ di fronte al complesso delle sfide che stanno attraversando la società. L’equilibrio tra attività dirette e esemplari e la destinazione delle risorse tramite i bandi e il loro congiunto indirizzo verso obiettivi condivisi resta la strategia ottimale per Fondazione.”

Attività centrali nell’operatività dell’Ente cui si aggiunge il supporto alle attività promosse dal sistema nazionale delle fondazioni di origine bancaria, orientate a colmare il gap di risorse tra Nord e Sud, a sostenere il sistema nazionale del volontariato e a promuovere la cultura digitale.

IL RAPPORTO CON GLI ENTI: LA SUSSIDIARIETÀ

Proprio grazie agli strumenti dell’ascolto e al posizionamento attento e attivo della Fondazione si esercita la sussidiarietà, ovvero intervenendo a sostegno e non in sostituzione, sostenendo iniziative sorte dal basso, collaborando con il territorio, allocando risorse competenze e visione strategica, promuovendo partenariati e reti e svolgendo una funzione di leva, di moltiplicatore delle fonti finanziarie.

“L’idea – ha specificato Marsili – è quella di una sussidiarietà attiva, in cui la fase di ascolto dà vita ad un percorso le cui parole chiave sono visione, partecipazione e impatto. Ovvero progettualità di largo respiro, che coinvolgano reti utili anche a sommare risorse di differente provenienza e che soprattutto producano effetti concreti su ampi bacini di utenza e realmente in grado di migliorare la qualità della vita delle comunità.”

SOSTENIBILITÀ, COESIONE SOCIALE, PATRIMONIO CULTURALE

Il presidente Marsili ha parlato dunque di altri concetti chiave, come ambiente, transizione e innovazione, da cui emerge l’immagine e la sostanza di una Fondazione attenta alle esigenze del territorio ma mai avulsa dalle grandi questioni che, inevitabilmente, da internazionali si traducono in locali.

“In linea con le sfide globali – ha infatti dichiarato – la Fondazione ha posto la sostenibilità al centro delle sue azioni. Questo si traduce in interventi che riguardano sia l’ambiente, che la qualità della vita. La Fondazione, infatti, promuove iniziative che supportano l’adozione di pratiche ecologiche e sostenibili, incentivando progetti che abbiano un impatto positivo sull’ambiente, come il recupero e la valorizzazione di aree verdi urbane e periferiche e il sostegno alla ricerca applicata a servizio dei settori produttivi.”

Ovviamente il tema della continuità non può che tornare su altri temi storicamente cari all’Ente, come la coesione e l’inclusione sociale, ambito in cui negli anni sono maturate anche scelte coraggiose e d’avanguardia per dare risposte a persone, comunità e famiglie.

“La Fondazione intende continuare a sostenere progetti che promuovano la solidarietà e il benessere delle fragilità e delle fasce più vulnerabili della popolazione. In questa fase di profonda instabilità, sarà certamente grande l’impegno a supporto di attività che mirano a ridurre le disuguaglianze sociali, a promuovere l’accesso alla cultura, all’istruzione e alla salute, alla pratica sportiva, sia in relazione alle fasce sociali, sia nei confronti dei territori con minore presenza di servizi.”

Infine un riferimento, doveroso e inevitabile, all’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio e alla salvaguardia dell’identità culturale delle tante – e tanto variegate – specificità socioculturali che compongono il ‘mosaico’ delle aree della provincia di Lucca.

“La cultura è da sempre uno dei settori rilevanti delle attività della Fondazione. La conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, in un territorio caratterizzato da un diffuso patrimonio storico, artistico e architettonico, è un atto dovuto all’identità culturale e contemporaneamente una fonte di reddito per operatori e imprese dell’edilizia e del restauro. Così come il sostegno ad eventi caratterizzanti il territorio ha profonde ricadute formative e educative e al contempo economiche sia per chi vi opera, sia per l’indotto dei fornitori e del turismo.”

METODO: UN’ULTIMA NOTA

Una chiusura metodologica che richiama ancora il concetto di visione e di condivisione: “I bandi e le progettualità che concretizzeranno le soluzioni e le proposte su tutti questi temi (e altri ancora) dovranno superare la logica dell’intervento episodico e contenere un approccio documentato e pragmatico. La misurabilità dei risultati sarà il criterio della loro valutazione.”