Massa - Non si placa la polemica sulla mancanza di spazi per l'associazione sportiva. Ma il presidente della Provincia non ci sta e rispedisce le accuse ai mittenti

La storica società Pugilistica Massese resta al centro di una vicenda che intreccia sport, burocrazia e inevitabilmente campagna elettorale. Dal 21 luglio gli atleti non hanno più accesso alla palestra di via del Patriota, chiusa per lavori, e la società si è ritrovata senza una casa dopo oltre quarant’anni di attività. A sollevare il caso era stato nei giorni scorsi il presidente del club, Pierpaolo Ricci, che aveva denunciato non solo la mancanza di una sede ma anche quella che, a suo dire, sarebbe stata una gestione poco chiara da parte delle istituzioni. Ricci aveva parlato di “promesse non mantenute e mancanza di rispetto verso una realtà sportiva storica della città”, sottolineando come la chiusura sia arrivata senza un’alternativa. Da qui l’appello diretto a Comune e Provincia.
Una presa di posizione che ha acceso il dibattito politico locale, spingendo il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti a intervenire per fare chiarezza. Lorenzetti ha respinto con decisione le accuse di immobilismo e ogni tentativo di strumentalizzazione politica.
Il presidente ha ricordato come dal 2016 le Province non abbiano più competenza diretta sullo sport, delega affidata ai Comuni. Nonostante ciò, la Provincia ha comunque concesso spazi extrascolastici nelle palestre degli istituti superiori, tra cui quella del “Rossi”, utilizzata dalla pugilistica fino all’avvio del cantiere estivo. La demolizione delle scale ha reso temporaneamente inagibile la struttura per motivi di sicurezza, situazione che – ha spiegato – era stata comunicata in anticipo alle società coinvolte.