SANT'ANNA - Aveva 86 anni. Il 12 agosto 1944 aveva 5 anni quando scampò alla furia nazifascista.
All’età di 86 anni è scomparso Mario Ulivi, uno dei bambini scampati miracolosamente alla furia nazi-fascista nella strage di civili di Sant’Anna di Stazzema. Mario aveva 5 anni, il 12 agosto del 1944, e in quel crimine di guerra perse la madre e la sorella Lidia di 18 anni in uno degli episodi più noti del borgo, quello in località Vaccareccia. Uomo taciturno, ma sempre vicino e presente nel sostenere le attività dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema, in particolare modo il presidente Enrico Pieri, e ne è stato il portavoce per diversi anni durante le visite degli studenti versiliesi al campo di Mauthausen.
I fatti storici
Una pattuglia di soldati della “Reichsführer-SS” giunse nel borgo della Vaccareccia attorno alle ore 7,00 del 12 agosto 1944, iniziando a setacciare le abitazioni e concentrare gli abitanti in una stalla. Più o meno un’ora dopo arrivò qui anche un’altra colonna di militari tedeschi, proveniente da Monte Ornato, portando con sé i civili rastrellati nel borgo dell’Argentiera (dove le abitazioni erano state date alle fiamme). Tutte queste persone vennero ammassate in due stalle attigue. Dopo pochi minuti le mitragliatrici fecero fuoco sugli innocenti e vennero gettate all’interno diverse bombe a mano. I morti furono 40, forse 50. I loro corpi dati alle fiamme utilizzando paglia e fieno. All’esterno delle stalle vennero rinvenuti gli 11 cadaveri di alcune persone che avevano tentato un’ultima disperata fuga, ma erano state falciate da una mitragliatrice piazzata ai lati delle porte.
In una delle due stalle quattro bambini riuscirono miracolosamente a sopravvivere: Milena Bernabò (16 anni), Lina Antonucci (9 anni), Mario Ulivi (5 anni), Mauro Pieri (12 anni). Allo scoppio delle bombe, si ritrovarono sul fondo della stalla; appoggiando un pezzo di tavola al muro, salirono su una mangiatoia fino al piano superiore della stalla per poi fuggire dal tetto. A Milena Bernabò è stata poi conferita la Medaglia d’oro al merito civile il 12 ottobre 2004. La mattina di lunedì 17 gennaio 2005, alla Prefettura di Lucca, il Prefetto Tronca, alla presenza dei tre bambini di allora, salvati da Milena, e di numerosi altri superstiti della strage, ha consegnato questo importante riconoscimento.
“Con Mario Ulivi perdiamo un altro pezzo delle preziose testimonianze viventi della strage di Sant’Anna di Stazzema – commenta il sindaco del Comune di Stazzema Maurizio Verona -. I superstiti hanno contribuito a fornire il maggior valore del Parco nazionale della Pace di Sant’Anna: persone come Mario si sono sempre messe a disposizione, facendo riaffiorare anche il dolore e immagini cruente, per trasmettere la storia di questo luogo martire ai giovani. Questo aspetto assume un valore ancora più importante in un contesto di una società che invece di aver messo definitivamente in archivio quelle ideologie del Novecento sembra oggi volerle riaffermare in più parti del mondo fino a mettere seriamente in crisi la democrazia come forma di governo e di principi fondamentale di convivenza fra uomini che abbiamo conquistato”.
Mario Ulivi era infine considerata una persona «squisita e di cui ho dei bei ricordi» anche da Gianluca Ceragioli, membro dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema. Le più sentite condoglianze alla moglie Luciana e a tutti i familiari da parte dell’amministrazione comunale di Stazzema e dal Museo e Parco Nazionale della Pace. La salma di Mario Ulivi si trova alla Camera ardente della Croce Bianca di Querceta da dove muoverà per le esequie nella chiesa di Ripa martedì alle ore 15,00.
Il ricordo dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema: “Sopravvisse in località Vaccareccia per volontà di Milena Bernabò, oggi insignita di Medaglia d’oro al merito civile per aver tratto dalla stalla in fiamme, Mario Ulivi, Lina Antonucci e Mauro Pieri. Mario perse madre e sorella, alcune schegge lo colpirono al capo e non poterono essere rimosse. Probabilmente il trauma produsse amnesia e sempre, Mario ha, con rammarico, raccontato di non rievocare che brevi immagini. Dopo l’eccidio fu accudito con il fratello Lido, in località Monte Ornato da Agata Ulivi sorella del padre Antonio e da Martino Lazzeri. Sposatosi con Luisi Luciana ha avuto due figli. Ha sostenuto le attività della associazione sia materialmente che rappresentandola. Per anni è stato il portavoce della associazione durante le visite degli studenti versiliesi al campo di Mauthausen. Condoglianze a tutta la famiglia”.