Un Città di Lucca tutto da godere e provino generale di…tricolore

Un Città di Lucca tutto da godere e provino generale di…tricolore

Guido Casotti

di Guido Casotti

CICLISMO - Grande attesa per la 54esima edizione del Trofeo Città di Lucca, gara ciclistica riservata ad Elite e under 23 organizzata dall'UC Lucchese. La corsa si disputerà domenica e vedrà al via circa 150 corridori di 24 squadre tra le quali 2 straniere e 8 continental. Le speranze del ciclismo nostrano affidate al Gragnano di patron Palandri e a Edoardo Cipollini. Lo scorso anno vinse Andrea Guerra (nella foto).

 

Il grande ciclismo plana su Lucca. Non sarà il Giro d’Italia del 20 maggio scorso ma è pur sempre ciclismo ghiotto da vedere e da seguire. Parliamo della 54esima edizione del Trofeo Città di Lucca, corsa riservata alla categoria Elite e under 23 organizzata dall’UC Lucchese del dinamico presidente Angelo Battaglia che nel 2022 la fece risorgere quasi come araba fenice. Dopo sole tre stagioni il Città di Lucca si è riproposto alla grandissima visto che nel 2026, il 26 giugno, sarà anche prova valida per il campionato italiano under 23. E scusate se è poco. Ottimo anche il cast dei partecipanti visto che saranno al via circa 150 corridori di 24 squadre di cui 2 straniere e ben otto Continental. Difficile esprimersi in un pronostico anche se ovviamente le speranze lucchese sono riposte nel Gragnano SC di patron Carlo Palandri che sta facendo grandi cose anche in Cina e in Edoardo Cipollini della MBH Colpack Ballan ma che di fato correrà da isolato con tutte le difficoltà che ciò potrebbe compromettere. Va ricordato che saranno al via anche egli atleti del Lucca Bike. Il percorso è stato modificato rispetto al 2024: non ci sarà causa-frana la salita delle Foreste rimpiazzata dall’ascesa di Carignano. Per il resto confermati Monte Quiesa e Pitoro da affrontare quattro volte che alla fine resteranno nelle gambe. 170 i chilometri con partenza da via Pisana alle 12 e arrivo previsto intorno alle 16. Un anno fa nello sprint a due s’impose Andrea Guerra della Zalf, squadrone veneto di tante stagioni che quest’anno però ha cessato l’attività e che la dice lunga sullo stato di salute del povero ciclismo italiano.