Grano, scoppia la rabbia degli agricoltori sui prezzi: sit in a Firenze

Grano, scoppia la rabbia degli agricoltori sui prezzi: sit in a Firenze

Redazione

di Redazione

FIRENZE - Oltre mille si sono radunati di fronte alla Prefettura fiorentina. Circa cento quelli dalla provincia di Lucca e Massa-Carrara.

Un centinaio dalla provincia di Lucca e Massa-Carrara. Oltre mille dalla Toscana e dal Lazio. È un vero e proprio grido di rabbia e delusione quello degli agricoltori di Coldiretti, protagonisti del sit in di protesta di fronte alla Prefettura di Firenze contro i trafficanti di grano che portano il prodotto italiano sotto i costi di produzione, costringendo le imprese a lavorare in perdita e spingendo sempre più sulle importazioni estere. In ballo ci sono migliaia di imprese agricole, in una regione, la Toscana, che negli ultimi venti anni ha visto perdere la metà della produzione.

La protesta arriva mentre il prezzo del grano duro è crollato a 28 euro al quintale, con un calo del 30% in un anno, mentre i costi di produzione sono aumentati del 20% dal 2021.

“Serve dare dignità agli agricoltori, rispettando la legge sulle pratiche sleali che vieta la vendita sotto i costi di produzione – ha dichiarato la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani – e rivedere completamente il sistema delle borse merci locali che vanno superate con una CUN (commissione unica nazionale) per la formazione del prezzo. Non possiamo svendere il grano sotto i costi, vogliamo più controlli contro gli speculatori. E agli agricoltori diamo un’indicazione chiara: i contratti di filiera sono lo strumento di difesa del reddito”.

“Lottiamo contro i trafficanti di grano che vogliono uccidere la distintività e l’origine. L’Italia non produce tutto il grano che le serve perché viene pagato agli agricoltori cifre offensive, che nessuna impresa potrebbe sostenere – prosegue la presidente regionale –. Ma questa non è solo una battaglia per il prezzo: è una battaglia per la salute e per la sovranità alimentare. Non possiamo accettare che il grano italiano venga sottopagato e poi si faccia mangiare la pasta col grano canadese al glifosato. E dobbiamo investire su invasi e stoccaggi, per creare delle riserve strategiche. Tutelare gli agricoltori vuol dire tutelare i cittadini”.