Regionali, Menesini e Mercanti fuori dalla lista Pd tra le polemiche

Regionali, Menesini e Mercanti fuori dalla lista Pd tra le polemiche

Redazione

di Redazione

LUCCA - La consigliera regionale uscente rinuncia alla candidatura: "È mancata una gestione collegiale del partito". L'ex sindaco di Capannori: "Questa scelta non la condivido e la ritengo sbagliata, ma ne prendo atto e la rispetto".

Quattro nominativi, due uomini e due donne, tra sorprese, esclusioni eccellenti e qualche polemica. Saranno Mario Puppa, consigliere uscente ed ex sindaco di Careggine, Alessandro Tambellini, ex sindaco di Lucca, Camilla Corti, ex candidata a sindaco di Villa Basilica , e la sorpresa Roberta Menchetti, vicesindaca di Porcari, i candidati lucchesi del Partito Democratico per il prossimo consiglio regionale della Toscana. A deciderlo è stata l’assemblea del Pd territoriale guidata dal segretario regionale Emiliano Fossi e andata in scena a Firenze.

Non ci saranno quindi Luca Menesini, ex primo cittadino di Capannori ed ex presidente della Provincia Luca, e la consigliera regionale uscente Valentina Mercanti. La notizia era già nell’aria, ma adesso la loro assenza nella lista è ufficiale. Una decisione, quella del Pd territoriale, che ha provocato alcune polemiche. “Ho deciso di non ricandidarmi come consigliera regionale”, ha annunciato Mercanti, che poi ha aggiunto “è una scelta che faccio con dispiacere, ma anche con la consapevolezza che in questo momento serva un segnale forte. Sul territorio lucchese le tensioni c’erano da mesi e alla fine sono esplose – afferma Mercanti -, ma si potevano affrontare e risolvere per tempo senza mortificare nessuna comunità politica come invece è successo, a prescindere dalle ragioni o dai torti”. La direzione regionale del Pd, inoltre, ha anche annunciato il ricorso al listino bloccato, nel quale è stato inserito il sindaco di Montignoso e presidente della Provincia di Massa Gianni Lorenzetti, il consigliere regionale uscente Iacopo Melio e la segretaria Dem di Pistoia Simona Querci. Per questi 3 nomi l’elezione è praticamente certa.

Una decisione, quella di ricorrere al listino bloccato, che è finita nel mirino di Valentina Mercanti: “Era un tema da condividere almeno in segreteria – afferma– perché ci sono territori che ci guadagnano e altri che inevitabilmente ci perdono. Il listino con rappresentanti di una sola area politica – conclude Mercanti – è poi un’ulteriore forzatura e un segnale che è l’opposto dell’unità”.

Tra i candidati del Pd non ci sarà nemmeno Luca Menesini, nome che era stato indicato in modo compatto dai dem di Capannori. “Una scelta che non condivido e ritengo sbagliata – ha scritto l’ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Capannori – ma ne prendo atto e la rispetto”. Menesini ha aggiunto che, in accordo con i dirigenti nazionali e regionali, resterà in campo con il suo impegno a Bruxelles come capogruppo del Pse al Comitato europeo delle Regioni.

Il commento di Valentina Mercanti

“Ho deciso di non ricandidarmi come consigliera regionale. È una scelta che faccio con dispiacere, ma anche con la consapevolezza che in questo momento serva un segnale forte. Mi sarebbe piaciuto che nel Pd ci fosse stata una gestione collegiale vera, non solo su una partita delicata come quella delle candidature, ma soprattutto nella gestione del rapporto con i territori e del partito”. A dirlo è Valentina Mercanti, consigliera regionale del Partito Democratico e presidente dell’assemblea del Pd toscano, annunciando la sua decisione di non candidarsi alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre.

“L’utilizzo del listino bloccato era un tema da condividere almeno in segreteria – continua Mercanti – perché ci sono territori che ci guadagnano e altri che inevitabilmente ci perdono. Il listino con rappresentanti di una sola area politica è poi un’ulteriore forzatura e un segnale che è l’opposto dell’unità. Anche nel rapporto con i territori – dice la presidente del Pd toscano – è mancata un’attenzione e una costanza di rapporti che invece dovrebbero caratterizzare un partito come il nostro. Sul territorio lucchese le tensioni c’erano da mesi e alla fine sono esplose, ma si potevano affrontare e risolvere per tempo senza mortificare nessuna comunità politica come invece è successo, a prescindere dalle ragioni o dai torti. Il mio passo indietro – spiega – vuole essere anche un invito a rimettere al centro la ricomposizione e l’unità. Perché un Pd diviso è un Pd più debole, e a farne le spese non è soltanto il partito, ma soprattutto il territorio. Il mio impegno per il presidente Giani non verrà meno – sottolinea Mercanti –. Credo che il buon governo della Regione meriti di essere confermato, anche grazie a una squadra che in questi anni ha saputo centrare importanti risultati, penso ad esempio alla legge sul fine vita, sul turismo o sui consorzi. Ma o la gestione diventa davvero collegiale, anche per chi non la pensa come la maggioranza, oppure diventa difficile restare nel Pd con convinzione. Per me – conclude – è stato un onore e un privilegio servire le istituzioni, prima come assessora comunale a Lucca, anche in un momento difficilissimo come quello del Covid, e poi come consigliera regionale. Torno a fare, o meglio continuo a fare, la militante: non sono nata in politica e ci resto con lo stesso spirito di servizio con cui ho iniziato”.

Le parole di Luca Menesini

“Il Partito Democratico regionale, su indicazione del partito provinciale, ha deciso di non candidarmi alle prossime elezioni regionali, fissate per il 12 e 13 ottobre. Ringrazio quante e quanti hanno proposto il mio nome, non solo capannoresi, e hanno lottato fino all’ultimo perché fosse inserito nella lista. Ringrazio anche chi ci ha sperato, mi ha incoraggiato, e ha visto nella mia potenziale corsa un’occasione vera di cambiamento e di speranza. La mia disponibilità a candidarmi aveva un obiettivo semplice: dare il mio contributo per rendere la lista più competitiva possibile, raccogliendo il consenso dei tanti cittadini e cittadine che avevano espresso sostegno a mio favore e massimizzare così il risultato del Partito Democratico, a sostegno di Eugenio Giani Presidente, attraverso l’entusiasmo di una comunità larga e fatta di tanti volti differenti. Come si fa politica ognuno lo interpreta a modo suo, ma il valore più alto deve restare per tutti quello di costruire insieme. Insieme definire obiettivi da raggiungere, insieme costruire comunità che accolgono, insieme immaginare un futuro che genera, come in questi anni abbiamo fatto, insieme, nelle Istituzioni che ho avuto l’onore e l’onere di guidare. Appare chiaro che, forse confidando in elezioni dagli esiti scontati, una parte del Pd ha ritenuto di affidarsi a un approccio più conservativo nell’esprimere le liste per la nostra provincia, scegliendo altri profili. Questa scelta evidentemente non la condivido e la ritengo sbagliata, ma ne prendo atto e la rispetto. Dal mio punto di vista, continuerò a lavorare per il cambiamento, perché ci sono processi che non si possono fermare, al massimo si rallentano. Detto questo, la lista ha candidature di tutto rispetto e faccio i miei auguri sinceri di buona campagna elettorale a tutti i candidati e le candidate! Quanto a me, come condiviso con dirigenti regionali e nazionali del partito, resto in campo con il mio impegno a Bruxelles, dove porto la voce dei cittadini, delle nostre comunità e degli amministratori locali. Fin qui ho scelto di lottare per cambiare le cose da dentro, dando tutto me stesso senza tirarmi indietro mai. Soprattutto ho fatto e farò tutto quello che posso per non tradirmi e non perdere mai di vista l’unico senso che ha fare la politica: servire la propria comunità. Su questa strada, tiro a dritto! Grazie”.