BARGA - A trent'anni dalla scomparsa, è stata inaugurata una targa artistica in ricordo di questo sacerdote molto amato, arrivato come esule dall'Istria e poi a lungo protagonista della vita spirituale barghigiana

Don Francesco Pockaj (1915-1995) era nato in Istria, ma fu a Barga – dove arrivò da esule – che diventò il “buon seminatore”, facendo crescere, attorno all’Oratorio e alla chiesa del Sacro Cuore, alcune generazioni di barghigiani.
Per il suo impegno e per i suoi valori è stato un sacerdote molto amato, e a trent’anni dalla sua morte l’Unità pastorale di Barga, l’Oratorio e Gli Amici del Sacro Cuore hanno tributato un bell’omaggio alla memoria di questo sacerdote che a Barga ha lasciato un segno indelebile.
Dopo la messa, officiata dal proposto Stefano Serafini, hanno preso la parola, nel parco del Sacro Cuore, Maria Teresa Paolini, Giampiero Pieraccini e Paolo Pieri, che ha affermato: “È stato tra le altre e tantissime cose un buon ingegnere. Lui ci ha letteralmente costruito. Quello che siamo oggi e quello che siamo stati lo dobbiamo essenzialmente a lui”.
Dopo gli interventi, alla presenza dell’assessora Maresa Andreotti in rappresentanza del Comune di Barga, c’è stata la scopertura di una targa artistica collocata nel parco del Sacro Cuore. L’immagine di Don Francesco è stata eseguita dal noto grafico Giuseppe Di Giangirolamo.