Igiene ambientale, sciopero e presidio a Lucca: “Più tutele su salute e sicurezza”

Igiene ambientale, sciopero e presidio a Lucca: “Più tutele su salute e sicurezza”

Redazione

di Redazione

LUCCA - Grande partecipazione anche a Lucca, con adesioni che hanno ampiamente superato l'80%, allo sciopero nazionale di tutte le lavoratrici e i lavoratori delle imprese pubbliche e private che operano nel settore dell’igiene ambientale.

In concomitanza dello sciopero, si è svolto anche un presidio davanti alla Prefettura. Al centro delle richieste dei sindacati salari dignitosi, maggiori tutele e maggiore attenzione alla sicurezza dei lavoratori del comparto e il miglioramento delle condizioni contrattuali.

Nel dettaglio, le rivendicazioni sindacali riguardano: “Il rafforzamento delle tutele in materia di salute e sicurezza; la riforma del sistema di classificazione del personale; il contrasto alle disuguaglianze generazionali e sociali; l’aumento del trattamento economico per recuperare il potere d’acquisto; le tutele specifiche per il personale over 55; il miglior equilibrio tra tempi di vita e di lavoro; la stabilità occupazionale; la tutela dei lavoratori negli appalti, con l’obbligo di applicazione del CCNL anche per le cooperative sociali; il contrasto al dumping contrattuale; il potenziamento del welfare contrattuale: previdenza complementare (Previambiente), sanità integrativa (Fasda), e formazione sulla sicurezza (Fondazione Triva); l’adeguamento dell’ERAP; la difesa del diritto di sciopero, oggi messo in discussione”.

“A quanto sopra – prosegue la nota dei sindacati -, vanno aggiunte le problematiche proprie della provincia di Lucca, che nei prossimi mesi sarà oggetto di cambiamenti che avranno necessariamente ripercussioni nei confronti dei lavoratori e delle utenze quali la riorganizzazione dei servizi nella Valle del Serchio, il futuro ad oggi non chiarito di SEA Ambiente nel contesto Versiliese e di Sistema Ambiente in previsione della fine del regime di salvaguardia della società previsto per il 2029, quando dovrebbe essere conferita nella holding gruppo RetiAmbiente. Problemi che riguardano la Salute e la Sicurezza degli addetti alla raccolta porta a porta spinta, quali emergenza caldo, allerte rosse, arancioni, rischio idrogeologico, mezzi adibiti alla raccolta con caratteristiche tecniche adeguate che servono a mitigare l’impatto sulla salute degli operatori/autisti, equità nei carichi di lavoro quotidiani. Al momento nello stesso gruppo RetiAmbiente abbiamo diverse metodologie di raccolta e forti disparità e diseguaglianze a livello di accordi di secondo livello. L’obbiettivo deve essere quello di avere un unico Servizio di Prevenzione e Protezione con delle linee guida per la Salute e la Sicurezza di tutto il gruppo RETIAMBIENTE, e LO STESSO DICASI per gli accordi di secondo livello, non è possibile avere disparità e disuguaglianze tra LAVORATRICI E LAVORATORI che svolgono il solito lavoro, a secondo dei territori e delle aziende dove si lavora”.