Morto sui binari, mercoledì forse la soluzione del rebus

Morto sui binari, mercoledì forse la soluzione del rebus

Cinzia Chiappini

di Cinzia Chiappini

Viareggio - Il corpo dell'uomo è rimasto esposto alle intemperie per almeno 2 giorni, cosa complica l'interpretazioni delle lesioni rilevate. C'è attesa per l'esame autoptico

Potrebbe essere il lavoro del dottor David Forni a sciogliere gli ultimi dubbi sulla morte di Davide Viola, il 43enne trovato morto domenica mattina nei pressi della stazione di Viareggio. Il medico incaricato dovrebbe effettuare l’autopsia mercoledì per escludere definitivamente l’ipotesi omicidio e confermare la ricostruzione più accreditata finora, ovvero quella dell’incidente, emersa dalle valutazioni sul posto del medico legale e dai rilievi effettuati da Polfer, col supporto del personale della Polizia Scientifica regionale e locale. Un lavoro che si è protratto per tutta la giornata di domenica, dal momento del ritrovamento del cadavere, intorno alle 10,30 fino alle 18, quando la salma è stata rimossa. Secondo questa ricostruzione Viola potrebbe essere stato travolto da un treno mentre camminava lungo i binari, parallelamente a via Gabberi. Il 43enne, nato a Palermo ma viareggino di adozione, non sarebbe stato investito ma scaraventato a terra, con violenza, dallo spostamento d’aria provocato dai vagoni. Fatale sarebbe stato l’impatto al suolo e forse anche il colpo di qualche sasso scagliato a grande velocità dal transito del mezzo. Le ferite rilevate alla testa e al fianco dell’uomo, sarebbero quindi da imputare a questa dinamica. Maggiori certezze arriveranno a seguito dell’esame autoptico che dovrà stabilire se le lesioni sono compatibili con una caduta violenta, avvalorando lo scenario dell’incidente, o – nel caso le ferite fosse imputabili a un aggressione o a un oggetto contundente – riaprire lo spettro attualmente più remoto di una morte violenta.