PROVINCIA DI LUCCA - Partita la campagna olivicola. Secondo il Consorzio di Tutela IGP attese tra i 22 ed i 25 mila quintali di olio.
Meno olive ma rese incoraggianti. È questo il quadro fatto da Coldiretti Toscana per l’inizio della campagna di raccolta di uno dei prodotto di punta dell’economia toscana e di tutta la provincia di Lucca. La partenza segna un dato positivo, con un incremento medio delle rese di due-tre punti percentuali rispetto allo scorso anno. Stabili i prezzi all’ingrosso. Il Consorzio di Tutela dell’olio extravergine Toscano IGP azzarda invece le prime stime, che si aggirano tra i 22 ed i 25 mila quintali di olio. Un risultato, dal punto di vista quantitativo, inferiore alla media degli ultimi cinque anni e lontano dalla precedente annata con 35 mila quintali certificati.
Per il più importante Consorzio di olio IGP a livello nazionale, la nuova annata segna anche il debutto del contrassegno anti contraffazione della Zecca di Stato, portando i livelli di tutele, trasparenza e sicurezza ai massimi standard garantiti.
“La maremma – spiega Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio di Tutela dell’olio extravergine Toscano Igp – è come consuetudine la prima area della regione a partire con la raccolta e da li arrivano le prime indicazioni di una stagione che dal punto di vista della quantità di olive presenti sulle piante è inferiore alla passata. Non avremo quindi le quantità di olive dello scorso anno, e di questo ne eravamo consapevoli, ma tutto sommato saremo in grado di garantire una qualità eccellente grazie proprio alla certificazione e ai requisiti previsti dal disciplinare di produzione”. “Le aziende – spiega ancora Filippi – oggi dispongono degli strumenti di monitoraggio e di contenimento per affrontare con tempestività questo temibile insetto che danneggiano le produzioni”.
I costanti aumenti dei costi di produzione sono un altro elemento che costituisce una criticità per tutto il comparto. “Dietro la produzione di un litro di olio c’è un anno di lavoro reso sempre più complicato ed impervio dai fattori climatici, che non garantiscono più raccolti costanti ed omogenei e dalla concorrenza di prodotti stranieri di bassissima qualità. La competitività di questo settore, così importante per la nostra agricoltura e la nostra alimentazione, dipenderà sempre di più dalla capacità degli olivicoltori di migliorare le tecniche di produzione e gestione delle olivete, ottimizzando e riducendo i costi di produzione, ed investendo sulla qualità e sulle certificazioni come la IGP che sono un elemento di garanzia che oggi consente per esempio di non risentire del peso dei dazi americani. La richiesta di Toscano IGP è in costante aumento su tutti i mercati internazionali.