Lucca - Il consiglio provinciale approva i matrimoni forzati tra le scuole versiliesi, ora la speranza è affidata al ricorso della Regione Toscana. E il presidente Marcello Pierucci replica all'attacco del sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro: "Da lui parole denigratorie, non s’è mai visto a nessuna riunione sul dimensionamento scolastico”

“Sono sconcertanti, per approssimazione e incoerenza, le dichiarazioni del sindaco di Viareggio sulla questione del dimensionamento scolastico degli istituti superiori. Forse più occupato ad esternare rancori personali che lucidità politico-amministrativa, attacca la Provincia di Lucca di lassismo e subalternità istituzionale sul delicato argomento degli accorpamenti scolastici quando, in realtà, il vero assente in tutta questa partita è proprio lui che ora si erge a paladino del malcontento”.
Non si fa attendere la risposta del presidente della Provincia di Lucca, Marcello Pierucci, il quale replica alle critiche del primo cittadino di Viareggio.
“Come ho più volte affermato in questi ultimi giorni – spiega Pierucci – la Provincia è fortemente contraria a questi accorpamenti, ma l’unione formale di alcune scuole è il risultato di una politica governativa basata asetticamente sui numeri, su criteri a nostro avviso sbagliati che non tengono conto delle varie realtà del territorio. E proprio su questo verte il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avanzato dalla Regione lunedì scorso contro l’accorpamento di 16 scuole ipotizzato per il 2026-2027 in Toscana. Da parte mia credo sia necessario e urgente rivedere il quadro normativo tale da renderlo più rispettoso delle realtà locali”.
Pierucci poi aggiunge: “Voglio far notare al sindaco di Viareggio – afferma – ma anche a tutti coloro che seguono da vicino la vicenda, che solo lo scorso anno fu proprio il suo Comune ad opporsi all’ipotesi di accorpare il Liceo ‘Carducci’ con l’istituto ‘Stagi’ di Pietrasanta: al di là della sospensiva che è poi arrivata, se quella decisione fosse stata portata avanti oggi il Liceo Classico di Viareggio sarebbe stato salvo e la Versilia avrebbe un accorpamento in meno ed un’autonomia scolastica in più.
Oggi il sindaco preferirebbe forse che la Provincia buttasse la palla in tribuna e scegliesse di farsi commissariare dalla Regione? Non solo sarebbe una scelta velleitaria perché le scuole verrebbero comunque accorpate; ma sarebbe anzi una scelta profondamente negativa, perché in caso di esito positivo del ricorso regionale – che ridurrebbe il numero complessivo di accorpamenti in Toscana – solo le Province che hanno completato l’iter amministrativo avranno la possibilità di indicare quali scuole salvare in tal circostanza.
Nella delibera provinciale, infatti, è ben specificato che, in caso di mutamento delle condizioni che oggi ci obbligano a questa scelta che operiamo ‘ob torto collo’, le prime scuole che verranno ‘salvate’ in provincia di Lucca saranno quelle versiliesi, ossia lo Stagi di Pietrasanta e il Liceo Carducci di Viareggio.
Altro aspetto importante che non riguarda la questione nel merito, bensì l’atteggiamento del sindaco di Viareggio. “Si accusa la Provincia, che non ha alcuna responsabilità – prosegue Pierucci – di una legge sbagliata che cerca di far cassa a danno delle istituzioni scolastiche. La mia presidenza, insediata da poco più di un anno, la battaglia per cambiare le cose la sta conducendo e continuerà a farla al fianco di studenti, docenti e sindacati, con spirito di responsabilità e pragmatismo. Ci siamo confrontati con tutti in soggetti in causa, ascoltando tutte le posizioni: dirigenti scolastici, provveditorato, amministratori, Conferenze zonali, commissioni consiliari, Consulta degli studenti.
Mi chiedo: dov’era il sindaco di Viareggio in tutto questo percorso fatto dalla Provincia? Semplicemente non c’era. Non s’è mai visto in nessun consesso. Quindi ognuno ne tragga le proprie conclusioni”.
