LUCCA - Anuta Atomei, l'autista di Autolinee Toscane aggredita da due minorenni in piazzale Verdi, racconta l'accaduto ai nostri microfoni: "La furia è partita dalla richiesta di lasciare la bottiglia di vino prima di salire sul bus. Da lì offese e insulti, poi la sassaiola e l'aggressione"
Sarebbe stata una semplice richiesta, quella di lasciare la bottiglia di vino da cui stavano bevendo prima di salire, a scatenare l’aggressione da parte dei due minorenni ai danni dell’autista di autobus Anuta Atomei. Prima sono partite le offese e le minacce, poi, quando i due sono scesi dal bus e Atomei è riuscita a chiudere la porta, il lancio di sassi e bottiglie contro il mezzo, che ha portato la conducente a chiamare la centrale operativa per chiedere aiuto, e l’intervento delle forze dell’ordine. Questo ha alimentato ancora di più la furia dei due, che hanno intensificato il lancio di sassi contro il bus, prima scheggiando il parabrezza, e poi distruggendo i vetri della porta, riuscendo così a rientrare sul mezzo. A quel punto, i due hanno cercato di aggredire Anuta, che è riuscita a divincolarsi dai tentativi di afferrarla grazie alla cabina protettiva del posto del conducente. Non riuscendola a raggiungere, i due hanno continuato con insulti e minacce, e iniziato a sputare alla donna fino all’arrivo della Polizia, che li ha fermati. Tra dieci giorni, Anuta tornerà a lavorare, ma non senza gli strascichi di questa esperienza, che la ha spinta a lanciare un appello alle istituzioni, chiedendo di riconoscere la gravità e la diffusione del problema delle aggressioni ai conducenti dei bus e di prendere provvedimenti adeguati, a partire dal caso che la ha coinvolta personalmente.
