Del Ghingaro: “Abbassiamo i toni e pensiamo prima di tutto a Viareggio

Del Ghingaro: “Abbassiamo i toni e pensiamo prima di tutto a Viareggio

Redazione

di Redazione

Viareggio - Il testo integrale del post del Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro che segna (per ora solo informalmente) l'avvio della campagna elettorale

Oltre i personalismi, la città. Da sindaco di questa città da ormai dieci anni, sento il dovere di richiamare tutti a un principio semplice ma fondamentale: pensare prima di tutto a Viareggio. Ogni fine mandato porta con sé fibrillazioni naturali: il desiderio di posizionarsi, di distinguersi, di immaginare un ruolo futuro. È un passaggio fisiologico della vita politica. In questi momenti assistiamo a prese di distanza, a rivendicazioni, talvolta a rotture e a parole che diventano più dure del necessario. È abbastanza normale. A Viareggio, forse, lo è ancora di più: perché questa è una città libera, frizzante, passionale, con una storia che non ha mai amato le mezze misure. Tuttavia, proprio per questo, qui si tende spesso a eccedere, ad alzare i toni oltre ciò che è utile e costruttivo. Per questo oggi rivolgo un invito chiaro e sincero: abbassiamo i toni, mettiamo da parte personalismi, egoismi ed egocentrismi, e torniamo a concentrarci sull’unica cosa che conta davvero: il futuro della città. Dieci anni fa Viareggio era in una condizione drammatica: un dissesto profondo, una città pluricommissariata, con la dignità istituzionale compromessa e il futuro bloccato. Oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti: una città solida, riqualificata, con dignità pienamente riacquisita, un bilancio tra i migliori, 40 milioni di euro oggi in tesoreria, decine di opere realizzate e molte altre in corso. Un cambiamento vero, tangibile, concreto, oggettivo e verificabile. Questo, nella legittima lotta politica, non può e non deve essere dimenticato. La battaglia politica è naturale, il confronto è sano, la competizione elettorale è parte della democrazia. La mancanza di memoria, invece, non lo è. Va anche ricordato, con onestà intellettuale, che diversi protagonisti di questa battaglia sono gli stessi che in questi dieci anni hanno avuto ruoli, responsabilità e funzioni di governo. Oggi, attraverso una repentina e disinvolta inversione di posizione, ripudiano ciò che essi stessi hanno contribuito a costruire, prendendo le distanze da scelte, percorsi e risultati che allora hanno sostenuto e rivendicato. È un atteggiamento legittimo se nasce da una riflessione vera e dichiarata. Lo è molto meno quando diventa rimozione della propria storia, riscrittura opportunistica dei fatti o comoda amnesia politica. Poi ci sono gli odi, i livori, le cattiverie e le menzogne. Ed è da tutto questo che occorre prendere le distanze con fermezza, senza ambiguità. Non fanno bene alla politica, non fanno bene alle istituzioni e, soprattutto, non fanno bene alla città. Alimentano un clima avvelenato che non costruisce nulla, che non produce futuro, che non restituisce dignità al confronto democratico. La politica deve restare confronto di idee, visioni, progetti. Quando diventa rancore, sospetto o deliberata mistificazione della realtà, cessa di essere servizio e si riduce a esercizio sterile di distruzione. Invito quindi tutte le forze politiche a darsi battaglia, a ricercare alleanze, a individuare candidature credibili e capaci di governare la città. Ma chiedo, con fermezza, che ciò avvenga senza mancare di rispetto al lavoro svolto, all’impegno profuso e ai risultati raggiunti. Non chiedo riconoscenza – che in politica si dice non esista. Chiedo rispetto. E lo chiedo non solo per me: lo pretende Viareggio.