LUCCA - La Squadra Mobile ha fatto partire l'attività investigativa riguardo alla lista che emula quella apparsa al liceo Giulio Cesare di Roma dopo la segnalazione della preside e la denuncia di una delle due ragazze finite nella lista. Tra le numerose condanne di questo gesto anche quella dell'assessore all'istruzione Testaferrata, che invita i responsabili ad autodenunciarsi.
Proseguono le indagini della Squadra Mobile della Questura di Lucca sulla “lista stupri” apparsa in uno dei bagni del liceo Vallisneri, che emulando quanto accaduto al liceo Giulio Cesare di Roma, riportava il nome di due studentesse. Una scritta durata solo poche ore, visto che subito dopo essere stata informata della sua esistenza, la preside Maria Rosaria Mencacci ne ha ordinato la rimozione ed ha contattato la polizia, che si è recata sul posto per prendere visione del graffito, che era però già stato rimosso, ed ha ascoltato le dichiarazioni della dirigente scolastica. A far partire l’indagine è stata la denuncia di una delle due ragazze, accompagnata in Questura dalla madre dopo aver scoperto della lista da una foto che le era arrivata per messaggio. Nel frattempo, continuano a levarsi numerose le condanne contro quello che viene definito un atto deplorevole, offensivo ed inaccettabile, tra cui anche quella dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara, che ha anche ribadito la propria volontà di aiutare a risolvere la vicenda, e quella dell’assessora all’istruzione del Comune di Lucca, Simona Testaferrata, che ha invitato il responsabile a costituirsi
