Lucca - Dopo l’udienza fiume di venerdì, il processo sull’omicidio di via Coppino riprenderà il 23 gennaio con la nomina di un collegio di periti. Dovranno stabilire se Dal Pino era capace di intendere e di volere
Sono valutazioni inconciliabili quelle che Difesa e Parte Civile danno delle parole di Cinzia Dal Pino, che venerdì in aula davanti alla Corte di Assise ha ricostruito le fasi clou della notte in cui investì e uccise il suo borseggiatore. Ma a creare “discordia” tra le parti c’è anche l’identificazione del colpo mortale. Il primo, secondo i periti di difesa e Pubblico Ministero. Il terzo secondo quelli di parte civile
Divergenze anche sui 300mila euro che secondo la Difesa Dal Pino, l’assicurazione dell’auto avrebbe pagato ai familiari di Mezgoui
Un’ampia parte dell’udienza di venerdì mattina è stata dedicata allo stato di salute fisico e mentale dell’imputata. Lei stessa ha riferito di soffrire di disturbi del sonno, disturbi che secondo i periti della difesa sarebbero così gravi da condizionare la capacità della donna di valutare il rischio e di frenare la sua impulsività. Di qui la decisione della Corte d’Assise di procedere a una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e di volere della donna.
