Dopo un ampio dibattito l'aula di palazzo del Pegaso ha detto sì alla modifica delle Disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica (ERP).

La Regione con 23 voti favorevoli e 11 astensioni approva la nuova legge regionale per gli alloggi ERP, le case popolari.
Dopo un lungo dibattito l’aula di palazzo del Pegaso elimina il requisito della residenza o dell’attività lavorativa da almeno 5 anni sul territorio regionale – giudicato illegittimo dalla Corte Costituzionale – e trova la sintesi in un emendamento – prima firmataria Elisa Montemagni (Lega) e sottoscritto anche dal presidente del gruppo del Partito Democratico Vincenzo Ceccarelli – che prevede l’obbligo per i cittadini che non autocertificano residenza fiscale in Italia, di presentare documentazione reddituale e patrimoniale del paese in cui hanno la residenza fiscale (ad esclusione di coloro in possesso dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria).
Il raggiungimento dell’accordo per l’adeguamento normativo è arrivato dopo gli oltre 2mila 400 emendamenti presentati della Lega nella seduta di fine luglio. La posizione della consigliera Montemagni si è infatti evoluta dall’iniziale ostruzionismo all’astensione, insistendo sul principio di equità per l’accesso ai bandi. La maturazione dei colleghi della Lega è stata apprezzata da Ceccarelli, che per primo temeva un blocco delle assegnazioni, se non si fosse arrivati rapidamente a un punto d’incontro.
Soddisfazione per il lavoro svolto da tutte le forze politiche anche da parte del vicepresidente del Consiglio Stefano Scaramelli (Iv) e del presidente dell’Assemblea toscana Antonio Mazzeo.