LUCCA - Ospite del secondo appuntamento della rassegna, nella splendida cornice di Villa Bernardini, il regista e attore toscano ha ripercorso le tappe della sua carriera in un dialogo con Sandra Tedeschi e Thea Petroni, senza risparmiarsi qualche amara riflessione sulla natura materialista della società odierna, che lascia ai giovani poco spazio per emotività, sogni e arte

C’è un bisogno disperato di rimettere al centro i sogni in una società che basa i propri obiettivi sul profitto e che non lascia spazio ai giovani di esprimere le proprie emozioni. Oggi nessuno vuole fare il poeta, ma allora cosa lasceremo ai posteri? E’ la riflessione amara, ma anche l’appello del regista e attore toscano Giovanni Veronesi, protagonista del secondo appuntamento della rassegna ‘Parole in villa’ organizzata nella splendida cornice di Villa Bernardini a Lucca da Monica Zoe Innocenti, Rugiada Salom Ferretti e Massimo Fanizza Bernardini, promotore dell’iniziativa e padrone di casa. Un incontro partecipatissimo in cui lo sceneggiatore, con il suo approccio scanzonato da toscano doc, a dialogo con Sandra Tedeschi e Thea Petroni, ha ripercorso le tappe della sua carriera, tra cui il film Il mio West, girato a Campocatino in Garfagnana, e con aneddoti divertenti ha guidato il pubblico in un viaggio nel mondo del cinema, delle parole e delle emozioni.