I primi chiedere lo stop al primo lotto sono i residenti delle zone che verranno espropriate per realizzare la nuova strada. "La VIA ottenuta quando i costi stimati erano 20 milioni, ma ora sono raddoppiati". Un secondo ricorso da un gruppo ignoto di soggetti da fuori Massa

Sono ben due i ricorsi presentati al Tar per bloccare la realizzazione della Variante Aurelia a Massa. Se a presentare il primo sono state le oltre 60 famiglie residenti riunite nel comitato cittadino, dietro al secondo ci sarebbe un non precisato gruppo di soggetti non locali ma con interessi sulla zona rappresentati da un avvocato di Ragusa. Tutti chiedono lo stop al primo lotto che dovrebbe collegare l’Ospedale del Cuore con il viale Carducci e la zona della stazione ferroviaria. Due le presunte incongruenze su cui i cittadini massesi faranno leva. La prima sta tutta nella Valutazione di Impatto Ambientale arrivata solo per il primo lotto.
Il secondo punto riguarda le spese. La procedura di Via è stata approvata anni fa quando si stimavano costi per 20 milioni. Ma oggi la cifra è più che raddoppiata: serviranno 43 milioni. E questo – secondo i legali del Comitato – non può che invalidare la valutazione tecnica sul rapporto costi-benefici dell’opera.
I ricorsi, dunque, ci sono. Ma per poter chiedere e sperare di ottenere una sospensiva del progetto da parte del Tar bisogna attendere il progetto esecutivo e soprattutto il passaggio dalla Conferenza dei servizi, inizialmente annunciata per maggio ma in realtà mai convocata.