Pietrasanta - Le sfide per il futuro in un settore che vede impiegati 1696 addetti e che, in molti casi, rappresenta la sola risorsa di territori delle aree interne. Di questo si è dibattuto nel convegno organizzato dalla CGIL.

Lavoro, sicurezza e sostenibilità. Sono questi i tre temi cardine affrontati nel convegno organizzato al Musa di Pietrasanta dalla CGIL Toscana e dalla FILLEA Cgil provinciale.
Invitati, oltre ai rappresentanti dei lavoratori, gli amministratori dei comuni interessati dalla questione oltre al presidente del Parco Regionale delle Alpi Apuane Tagliasacchi e il presidente della Regione Giani.
Ma come coniugare le esigenze di un settore lavorativo che, tra lavoratori in cava e lavoratori al piano conta circa 1696 addetti in provincia di Lucca e un’attività che, come dichiarato dal segretario provinciale Fabrizio Simonetti, ha un impatto distruttivo verso i siti di escavazione?
Una delle strade è quella della creazione di una certificazione che ne identifichi la filiera sia estrattiva che di trasformazione in loco secondo il segretario regionale Rossi.
Creare un tavolo che possa superare la contrapposizione tra le questioni ambientaliste e quelle legate al lavoro, questo, quanto auspicato dal presidente Giani che però, visto l’approssimarsi della scadenza elettorale, non è voluto entrare nel merito del piano regionale delle cave.
Altro tema affrontato, quello relativo alla sicurezza, nella consapevolezza – sottolinea il sindacato – che il lavoro in cava e nei laboratori di trasformazione nasconde pericoli ben superiori a quelli di altri comparti.