LUCCA - Secondo Coldiretti la provincia più colpita sarebbe Grosseto che ha un rapporto di dipendenza con il Usa pari al 70% di tutte le esportazioni.

Un impatto negativo da 167 milioni di euro. Il secondo più pesante in Toscana. È quello che potrebbero produrre i dazi di Donald Trump sulla provincia di Lucca secondo le stime di Coldiretti Toscana, che evidenzia anche come il territorio lucchese abbia un rapporto di dipendenza con gli Stati Uniti pari al 37% del valore di tutte le sue esportazioni nel mondo. Uno scenario tremendo insomma, che potrebbe costare oltre 300 milioni di euro alle imprese toscane e ai consumatori americani. Lucca è dietro solo a Grosseto (questa con un rapporto di dipendenza del 70%), e davanti a Massa-Carrara con il 36%. Firenze, pur registrando il valore assoluto più alto tra tutte le province toscane (285 milioni di euro), è oltre la metà classifica della classifica regionale, con un’incidenza del 27%.
I due prodotti più venduti sono olio e vino. Il primo, nel 2024, aveva raggiunto la cifra record di 590 milioni di euro di esportazioni, il secondo aveva superato i 420 milioni.
“Dazi al 30% avrebbero conseguenze devastanti nelle relazioni tra Toscana e Stati Uniti e sulla crescita del nostro export che nel 2024 aveva superato i 4 miliardi di euro per la prima volta nel mondo anche grazie alla crescita del mercato Usa che è il primo sbocco extra Ue. Chiuderebbero le porte in faccia ai nostri produttori e alle nostre imprese di un commercio importante e strategico rendendolo di fatto inaccessibile per tanti prodotti alimentari apprezzati dai consumatori. – ammette la presidente regionale di Coldiretti, Letizia Cesani – Sarebbe un colpo per tutto il sistema agricolo ed agroalimentare probabilmente peggiore del periodo del Covid”. L’impatto in termini di prezzi maggiorati per i consumatori americani – analizza Coldiretti Toscana – si tradurrebbe inevitabilmente in ricadute anche sulle aziende, vista la richiesta di “sconti” da parte degli importatori riscontrata nelle scorse settimane. La diminuzione dei consumi porta inevitabilmente a prodotto invenduto per le imprese nostrane, costrette a dover cercare nuovi mercati. Al danno immediato in termini di un probabile calo delle esportazioni andrebbe ad aggiungersi quello causato dalla mancata crescita.
Molto dura la posizione di Coldiretti Toscana nei confronti dell’Europa: “Purtroppo non possiamo che constatare, laddove dovessero essere confermati i dazi il 1 agosto, il totale fallimento della politica esercitata dalla Von der Leyen a danno dei settori produttivi e delle future generazioni. – tuona la presidente Cesani – La Presidente deve spendersi per una soluzione vera, come non ha ancora fatto. In un momento delicatissimo per gli equilibri geopolitici ed economici globali, colpisce la totale assenza di coraggio e di visione strategica da parte dell’Europa. Mentre il mondo si riarma, le filiere si ricompongono e le grandi potenze investono nel rafforzamento della propria sovranità alimentare ed energetica, Bruxelles pensa a tagliare risorse proprio ai settori produttivi più strategici come l’agricoltura e dell’economia reale”.