CAMAIORE - Presidio del sindacato autonomo fuori dall'ospedale Versilia a pochi giorni dagli attacchi rivolti sui social ai due medici indagati per la morte della 65enne trovata senza vita su una panchina il 14 agosto. "Situazione figlia di scelte politiche sbagliate sulla sanità toscana"

Dopo la solidarietà dei sindaci è arrivata anche quella dei sindacati nei confronti dei due sanitari del Versilia indagati per omicidio colposo per la morte di Maria Rita Morrone, la 65enne trovata senza vita su una panchina la settimana scorsa poche ore dopo essersi rivolta alle cure del pronto soccorso. Il primo pensiero dei lavoratori FIALS e dei comitati per la sanità pubblica, in presidio fuori dall’ospedale, è andato a tutto il personale ospedaliero, spesso esposto in prima linea anche ad emergenze di natura sociale.
Servono assunzioni e tagli alle liste di attesa secondo il sindacato autonomo Fials, che ribadisce la necessità di potenziare la medicina del territorio per alleggerire il pronto soccorso.
Una ricetta prescritta anche dal Vice Premier Antonio Tajani nella sua visita al Versilia di poche settimane fa. Ma che non sembra aver convinto chi lavora in sanità.
Intanto si prepara la mobilitazione per la raccolta firme referendaria per chiedere alla Regione di rivedere il sistema delle tre maxi asl e tornare ad aziende sanitarie a livello territoriale o almeno provinciale. La campagna entrerà nel vivo a settembre.