TOSCANA - "Non reggo il moccolo a Paola Taverna che inciucia con Giani". Con questa uscita a dir poco colorita Carlo Calenda chiama fuori il suo partito dall'appoggio del presidente uscente alla elezioni in Toscana. Il leader di Azione non ha gradito l'accordo del Pd con il Movimento 5 Stelle.

“Non reggo il moccolo a Paola Taverna che inciucia con Giani”. Con questa uscita a dir poco colorita Carlo Calenda chiama fuori il suo partito dall’appoggio del presidente uscente alla elezioni in Toscana. Il leader di Azione non ha gradito l’accordo del Pd con il Movimento 5 Stelle, un’intesa, ha detto, zeppa di punti programmatici basati sull’ideologia come il reddito di cittadinanza e la chiusura del rigassificatore di Piombino. “Nessuno ha discusso questo programma con noi”, ha detto Calenda prima di sbattere la porta in faccia agli ex alleati.
A Calenda ha risposto Matteo Renzi, che ha invece ribadito il suo appoggio a Giani. “Se crediamo nel bipolarismo – ha detto il leader di Italia Viva – è inevitabile allearsi anche con compagni di strada anche lontani dalle nostre idee”.
Da capire se questa polemica potrà avere riflessi sulla lista Giani, che si prospetta come la casa dei centristi ma che rimane comunque una lista spiccatamente civica e non politica.
Infine, acque agitate anche a sinistra. Alleanza Verdi e Sinistra non ha dato cenni di risposta alla richiesta di candidatura avanzata dai sostenitori del consigliere comunale lucchese Daniele Bianucci. Che adesso annunciano un’assemblea per confrontarsi non solo sulle elezioni ma anche sul futuro del centrosinistra a Lucca.