Riforma della Sanità, il punto della Regione Toscana

Riforma della Sanità, il punto della Regione Toscana

Redazione

di Redazione

TOSCANA - Annunciato questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Eugenio Giani e dall'assessore al Diritto alla Salute Simone Bezzini l'andamento dei lavori per la realizzazione della riforma della sanità.

Un progetto complesso, ma di grandissima importanza, che dovrà rappresentare la priorità per chiunque si troverà alla guida della Regione, spiega Giani, e che vuole portare una maggiore prossimità tra presidi sociosanitari territoriali e cittadinanza.

“Costruire un sistema sanitario territoriale in grado di offrire una rete capillare fatta di case e ospedali di comunità e di presidi. È la sfida per la prossima legislatura e siamo pronti a investire risorse importanti senza aggravi per i cittadini” affermano il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.

“La ristrutturazione della sanità territoriale – ha spiegato Giani – è una delle grandi sfide della prossima legislatura, chiunque sia alla guida della Toscana. È necessario arrivare ad un sistema sanitario che già nella dimensione ospedaliera ha performance di livello assoluto sul piano nazionale. Ma che occorre completare nella rete infrastrutturale di case di comunità, ospedali di comunità e presidi, in modo da riformare profondamente il sistema territoriale. Siamo avanti con i lavori e siamo tra le tre regioni italiane più virtuose rispetto ai tempi che il PNRR ha posto per la fine del 2026. Insomma una Toscana che già ha un modello efficiente di sanità rispetto alla cura e che si prepara a costruire una rivoluzione del sistema sanitario attraverso la riforma della sanità territoriale”. Un programma ambizioso che richiede forti investimenti. “Ci manteniamo sulla linea – ha concluso – che vede aggiungere ai circa 7 miliardi e 600 milioni provenienti dal Fondo Sanitario Nazionale, dai 300 ai 500 provenienti dal nostro bilancio. E tutto questo senza ulteriori aggravi per i cittadini toscani”.

L’assessore Bezzini si è soffermato sui numeri principali. “Abbiamo iniziato dopo la pandemia a lavorare per rafforzare il modello di sanità territoriale toscano. Non partivamo da zero. C’era una storia di progettualità che si è sviluppata nel tempo ma che, dopo il 2020, ha avuto una forte accelerazione. Sono 70 le case di comunità e 16 gli ospedali di comunità che rispettano gli standard nazionali definiti da Agenas, 800 i posti letto di cure intermedie complessivi. Le 37 centrali operative territoriali sono già in funzione e hanno trattato e accompagnato in percorsi assistenziali circa 90 mila pazienti negli ultimi mesi. Sul fronte dell’assistenza domiciliare abbiamo già centrato l’obiettivo della missione 6 del PNRR (10% degli assistiti over 65 assistiti a domicilio, noi siamo all’11,8%). Anche sulle cure palliative abbiamo superato i target stabiliti, abbiamo portato avanti la sperimentazione dello psicologo di base, prima realtà in Italia, in 20 case di comunità, con circa 700 pazienti. Senza poi trascurare – ha concluso – un altro dei progetti più importanti di questa legislatura, l’istituzione del 116117, il numero unico per le esigenze non emergenziali, con la presa in carico di 700 mila telefonate e un tempo medio di risposta di un minuto”.

Questi i principali dati sull’andamento della riforma della sanità:

Centrali operative territoriali: Sono 37, una per ogni zona distretto. Nell’ultimo anno sono state gestite 96mila transizioni e 89mila pazienti.

Case di comunità: Sono 70 quelle già attive e certificate secondo gli standard previsti dal DM77. Gradualmente si sta portando avanti un lavoro di conversione delle strutture esistenti (case della salute, poliambulatori, sedi di distretti), ai quali si aggiungeranno le strutture finanziate con il PNRR, così da estendere ulteriormente la copertura territoriale dei servizi.

Ospedali di comunità: Sono 800 posti letto di cure intermedie già attivi. In questo quadro, sono gli16 ospedali di comunità che hanno già gli standard previsti dal DM77.

Assistenza domiciliare: L’11,92% degli anziani con più di 65anni è seguito a casa dai servizi di assistenza domiciliare.Con tre anni di anticipo è già stato superato il target previsto dalla Missione 6 del PNRR “‘Casa come primo luogo di cura (ADI)” che prevede, entro il 2026, la presa incarico di 800mila nuovi pazienti over 65, ossia il 10% della popolazione italiana di età superiore ai 65 anni. Risultato confermato anche dal Nuovo Sistema di Garanzia.

Psicologo di base: Sperimentazione avviata a settembre 2024. Oltre 750 gli utenti presi in carico in tutta la Toscana. E’ partita in 8 sedi poi estesa a 20. Dopo Firenze, Orbetello, San Giovanni Valdarno, Querceto e Siena, si sono aggiunte Abbadia San Salvatore, Arezzo, Calenzano, Capannori, Carrara, Empoli, Greve in Chianti, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, San Marcello Piteglio, Vernio.

Cure palliative: Toscana ai vertici nazionali secondo l’ultimo report di Agenas. Il piano regionale è stato considerato completo ed esaustivo e la Toscana ha già raggiunto, con tre anni di anticipo, i target previsti dal PNRR. Le unità di cure palliative attive sul territorio sono salite da 26 a 30 e le persone assistite sono state 11.154, con un aumento del 7,3%. Sono aumentati i posti letto disponibili in hospice, arrivando complessivamente a 206 (+21) in tutta la Toscana. In parallelo, sono cresciuti anche i pazienti accolti: 4.167 nel 2024, quasi il 10% in più rispetto all’anno precedente. Inoltre la Toscana ha stanziato ulteriori 7,7 milioni di euro per il potenziamento dei servizi e la costruzione di progetti in collaborazione con il terzo settore.

Numero unico europeo 116117: Toscana tra le prime regioni ad attivare il Numero unico europeo per la continuità assistenziale e le cure non urgenti. Dall’attivazione al 26 agosto sono state gestite 674.415 chiamate, con un tempo di attesa medio inferiore ad 1 minuto, generando 717 944 prestazioni totali.