LUCCA - È stata trattata con un intervento di angioplastica coronarica. Il responsabile dell’emodinamica Roberto Lorenzoni: "Si è trattato della paziente con infarto più anziana mai curata in cardiologia con una procedura di angioplastica coronarica primaria"
Qualche anno fa nella struttura di cardiologia dell’ospedale San Luca di Lucca, diretta da Francesco Maria Bovenzi, era stato eseguito l’impianto record di un pacemaker in una signora di 107 anni. In questi giorni un’altra paziente lucchese ultracentenaria, per la precisione di 101 anni, ricoverata per infarto acuto del miocardico, è stata trattata con un intervento di angioplastica coronarica.
“In Italia – afferma Francesco Maria Bovenzi – la popolazione totale diminuirà nei prossimi anni, ma non gli ultraottantenni, che aumenteranno sensibilmente. In Toscana, secondo i più recenti dati Istat, nel 2050 gli over 65 saranno 1.2 milioni pari a circa il 35% della popolazione, mentre gli over 85 raddoppieranno dall’attuale 4% a circa l’8%. Queste proiezioni sono espressione di un elevato indice di vecchiaia regionale, più in alto della media nazionale. A Lucca, da tempo abbiamo imparato a superare i pregiudizi clinici legati al sesso e all’età vincendo vecchi stereotipi clinici che ancora oggi sono trascurati persino dalla ricerca. Nei grandi anziani, dove è frequente riscontrare fragilità e una compromissione multiorgano, prevalgono quasi ovunque scelte conservative o palliative. In questi contesti clinici sfidanti il binomio medico-paziente si amplifica, muove tra scienza e religiosità interumana, incoraggiandoci a superare il paradigma della passiva rinuncia, per privilegiare invece scelte d’intervento ragionate, personalizzate, propositive, non di accanimento terapeutico.”
“I principali sintomi di esordio della signora di 101 anni su cui siamo intervenuti – evidenzia Cristiano Lisi, cardiologo che ha eseguito il coraggioso intervento – erano un forte dolore al torace associato a difficoltà nella respirazione. Una volta confermata la diagnosi di infarto ed emozionato per l’insolito contesto, ottenuto il consenso condiviso con la famiglia, ho eseguito la procedura salvavita di angioplastica coronarica. Questa opzione terapeutica mi ha permesso di riaprire l’importante coronaria occlusa da un trombo, conseguendo una rapida stabilizzazione clinica. Un reciproco e grato sorriso ha posto fine all’intervento in sala di emodinamica. Per la paziente è seguito un breve periodo di ricovero prima di essere dimessa e restituita all’affetto dei propri cari”.
“Certamente – aggiunge Roberto Lorenzoni, responsabile dell’Emodinamica del San Luca – si è trattato della paziente con infarto più anziana mai curata in cardiologia con una procedura di angioplastica coronarica primaria. Un record ma ancor più un successo, frutto di un apprezzato modello scientifico-organizzativo che ha fatto scuola. I dati regionali di esito nell’infarto acuto registrano a Lucca numeri di mortalità tra i più bassi anche a livello nazionale, sia per sesso che per età”.
“Questo inusuale momento assistenziale – sottolinea Francesco Puggelli, direttore del presidio ospedaliero San Luca – è un motivo di orgoglio per tutti i medici, infermieri e tecnici del nostro ospedale. Abbiamo potuto raggiungere questo traguardo clinico grazie al lavoro di bravi professionisti, integrati nella rete aziendale dell’emergenza cardiovascolare, un modello ben articolato che esalta il ruolo della sanità pubblica regionale, eccellenza al servizio dei cittadini capace di modificare la storia naturale di quadri clinici devastanti come l’infarto.”
“A monte di questi risultati – ricorda ancora Francesco Maria Bovenzi – ci sono tanto impegno, buone idee, umanizzazione e voglia di guardare al futuro. In campo biomedico, infatti, i risultati positivi non avvengono mai per caso. La storia insegna che solo una realtà che si nutre del progresso e sa adeguarsi ai cambiamenti è in grado di distillare buone pratiche cliniche. Il più sentito ringraziamento lo rivolgo agli infermieri, ai tecnici e agli operatori sanitari della Cardiologia ed Emodinamica, insieme agli appassionati cardiologi che con me credono nell’innovazione e nella meritocrazia: oltre Cristiano Lisi e Roberto Lorenzoni, Andrea Azzarelli, Lucia Borelli, Davide Giorgi, Cristina Gemignani, Andrea Boni, Alessandra Mazzoni, Eleonora Lami, Francesco Busoni, Elena Gronchi, Laura Tessandori, Simone Pistoresi, Niccolò Mancini, Laura Meola, Simona Chiusolo. Tutti insieme, con spirito responsabile e consapevole, ci sforziamo giorno dopo giorno di governare e migliorare il prezioso patrimonio di cultura, di organizzazione e di tecnologie che l’Azienda ci ha affidato. Ancora una volta in Cardiologia abbiamo scritto un’altra bella pagina della migliore assistenza ospedaliera: uno dei tanti racconti di vita che oggi offriamo ai cittadini, all’Azienda e alla sanità toscana”.