LUCCA - Taglio del nastro dopo il restauro dell’enorme complesso l’ente di Palazzo Ducale ha investito 16,5 milioni di euro. Addio container: dal 15 settembre gli alunni tornano in centro storico in aule sicure, moderne ed efficienti.

Ritorna a splendere l’ex convento di S. Nicolao, nel centro storico di Lucca. Ed è uno splendore tangibile che si riscontra in ogni angolo dell’enorme complesso (oltre 10mila metri quadri) che, da lunedì 15 settembre, tornerà ad ospitare studenti e professori del Liceo delle scienze umane Paladini di Lucca dopo 7 anni di attività svolta nei moduli prefabbricati al Campo di Marte. Una scuola bellissima che unisce alla grandiosità degli spazi e alla storia dell’immobile, le soluzioni tecniche moderne per l’efficienza energetica e la funzionalità degli ambienti dedicati alla didattica. Vecchio e nuovo, antico e moderno, che convivono in simbiosi sulla scia di quanto la Provincia di Lucca aveva già fatto per il recupero del convento di S. Agostino, dal 2017 sede del Liceo musicale ‘Passaglia’.
Oggi (12 settembre) si è svolta l’inaugurazione ufficiale del nuovo istituto scolastico lucchese alla presenza di Marcello Pierucci, presidente della Provincia di Lucca, ente che ha elaborato il progetto di recupero, del governatore regionale Eugenio Giani, dell’arcivescovo Mons. Paolo Giulietti, dell’ex presidente della Provincia e consigliere provinciale Luca Menesini, della responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Marta Castagna, della dirigente scolastica Emiliana Pucci e dei rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Per la Provincia, oltre al presidente Pierucci, erano presenti il responsabile dell’Ufficio edilizia scolastica, arch. Fabio Picchi, coi tecnici dell’Ufficio insieme al Rup del progetto arch. Francesca Lazzari. Presenti, inoltre, i funzionari della Sovrintendenza, numerose autorità, consiglieri regionali e provinciali, rappresentanti della società civile. Al taglio del nastro – a cui è seguita poco dopo la benedizione dell’edificio da parte di Mons. Giulietti – hanno fatto da sottofondo le musiche dalla Filarmonica Puccini di Nozzano che, in apertura dell’evento, ha suonato l’Inno di Mameli. Presenti nell’occasione anche numerosi docenti, ex docenti, ex alunni del Civitali e del Paladini. L’importanza della riapertura del S. Nicolao ha un duplice aspetto: didattico e storico. I lavori della Provincia, infatti, hanno consentito di riportare nuovamente nell’immobile la sede degli istituti Paladini e Civitali e, al tempo stesso, di riconsegnare alla città di Lucca un edificio dall’inestimabile valore storico-architettonico dove troveranno posto oltre 900 studenti del Paladini che si aggiungono ai 135 dell’indirizzo Moda del Civitali già ospiti da un anno nell’edificio. La messa in sicurezza, la ristrutturazione e l’adeguamento dell’edificio sono stati affidati, tramite gara, al Raggruppamento temporaneo di imprese costituito tra C.M.S.A. Società cooperativa di Montecatini Terme e Cooperativa Archeologia Società cooperativa di Firenze.
I lavori previsti dal progetto erano diversi e articolati, in gran parte molto delicati trattandosi di un immobile storico, soggetto a vincolo, risalente ai primi decenni del XIV secolo, anche se poi sottoposto successivamente a migliorie negli anni ‘80 del secolo scorso e, da parte della Provincia negli anni 2000, poi nel 2014-2015 per il consolidamento di una porzione della copertura. L’intervento di restauro e risanamento conservativo sull’edificio, ha riguardato molteplici aspetti: il miglioramento sismico e il consolidamento strutturale, una riorganizzazione funzionale degli spazi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico con opere di adeguamento impiantistico e dei servizi igienici, interventi anche sulle vie di fuga per la normativa antincendio, senza tralasciare l’importante lavoro di restauro compiuto su parte degli affreschi rinvenuti, sulle superfici lapidee e in laterizio. Pur trattandosi di un immobile vincolato, sono state adottate soluzioni tecnologiche che permetteranno di migliorare le prestazioni energetiche globali attraverso interventi sugli impianti termici, in particolare attraverso l’inserimento di pavimenti radianti e mediante la sostituzione degli infissi. Un aspetto importante legato al maggior comfort degli spazi interni e al potenziamento dell’efficienza energetica e acustica globale dell’edificio, è la chiusura del portico del primo piano attraverso l’installazione di una vetrata continua arretrata rispetto al filo della facciata storica che permette un passaggio protetto tra i vari ambienti del piano.
L’investimento. Il quadro economico ammonta a complessivi 16,5 milioni di euro. Più nel dettaglio: 10,5 milioni sono stati finanziati dalla Regione Toscana attraverso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti con ammortamento a totale carico dello Stato (si tratta dei fondi stanziati per il Programma Edilizia scolastica 2018-2020 del MIUR); le restanti risorse economiche per 2 milioni e 950mila euro sono state assicurate dalla Provincia mediante mutuo con l’Istituto del Credito Sportivo che, nel 2021, ha aperto una specifica linea di finanziamento per i beni culturali a tasso zero ammortizzabile in 25 anni di cui la Provincia di Lucca, fra i primi enti pubblici in Italia, si è avvalsa in considerazione delle particolari condizioni favorevoli; si aggiungono poi ulteriori 2 milioni di euro di fondi della Provincia di Lucca e 1 milione di euro messi a disposizione per il completamento dell’intervento da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
I lavori da concludere. La complessità dell’intervento di recupero non ha consentito alle ditte di completare, ad oggi, tutti i lavori previsti dal progetto di restauro. Il ritrovamento degli affreschi e l’intervento della Sovrintendenza, infatti, ha costretto i tecnici a rivedere in corso d’opera il cronoprogramma dei lavori che hanno sempre avuto come obiettivo prioritario la riconsegna degli spazi per l’attività didattica. Gli interventi, quindi, proseguiranno nei prossimi mesi in alcuni ambienti del piano terra dove dovrà essere completato il recupero degli affreschi rinvenuti nel corso dell’esecuzione dei lavori, nel recupero dell’ex chiesa di S.Nicolao, nonché nelle aree esterne da recuperare a verde. Negli spazi al piano terra troveranno posto la sala professori, la biblioteca-sala lettura, gli uffici di segreteria e della dirigenza scolastica. Gli uffici amministrativi del Paladini-Civitali (segreteria e presidenza) rimarranno per il momento nella Palazzina 7 del Campo di Marte in attesa della conclusione dei restauri di alcuni spazi al pian terreno del S. Nicolao. L’obiettivo della Provincia è quello di effettuare il trasloco nel corso delle vacanze di Natale così da poter partire nel gennaio 2026 a pieno organico con classi e uffici del Paladini raggruppate nel medesimo edificio.
La chiesa di San Nicolao. Il progetto – che ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza ai beni artistici e architettonici – prevede una serie di importanti lavori anche nell’annessa ex chiesa di S. Nicolao, soprattutto per quanto riguarda la sopraelevazione realizzata a suo tempo nella navata centrale. Le opere di messa in sicurezza del complesso, infatti, prevedono la demolizione della sopraelevazione realizzata in epoca successiva all’originaria costruzione del luogo di culto per riportare, in gergo tecnico, la linea di colmo del nuovo tetto alla stessa quota dei corpi di fabbrica contigui. L’intervento previsto di demolizione della soprelevazione della navata centrale della chiesa è finalizzato a ridurre i carichi e a ripristinare un assetto statico più adatto al dimensionamento delle strutture verticali esistenti. La chiesa presenta un’organizzazione interna su tre navate e una veste decorativa frutto di un intervento databile intorno ai primi anni del ‘700 quando l’interno è stato arricchito da un altare principale in stile barocco, e da un apparato di stucchi di pregevole fattura ad incorniciare archi e aperture. Il pavimento è in cotto mentre nella zona del presbiterio troviamo il marmo in composizione a scacchiera con bicromia in bianco e nero. L’edificio presenta degli ambienti interni caratterizzati da un integrale rimaneggiamento del XVIII secolo. L’altare principale e gli affreschi con la tecnica della quadratura nella zona absidale rappresentano senza dubbio gli elementi di maggior pregio.
L’indirizzo ‘Moda’ del Civitali. Ricordiamo che già da settembre scorso (2024) 7 classi del settore Moda dell’istituto Civitali sono ospitate all’ultimo piano del S. Nicolao dove hanno a disposizione un bellissimo e spazioso laboratorio; un ambiente sottotetto reso più luminoso con l’installazione di alcuni lucernari, a cui si affiancano uno spazio espositivo e altri locali comuni. I prefabbricati del Campo di Marte. I lavori di smantellamento dei moduli abitativi installati dalla Provincia nel settembre 2018 per garantire la continuità didattica sono cominciati lo scorso 25 agosto e si stanno concludendo in questi giorni. I moduli che hanno accolto 16 classi per 7 anni torneranno nella disponibilità della ditta. L’amministrazione provinciale ha pagato in questi anni un canone di locazione complessivo quantificabile in circa 1.3 milioni di euro euro a cui andranno aggiunte le spese di smontaggio e di ripristino delle aree occupate per un importo di ulteriori 210mila euro. L’area del Campo di Marte occupata dai moduli abitativi tornerà, infine, nella disponibilità dell’Azienda Asl Toscana Nord Ovest e della Regione Toscana.
San Nicolao – Tre anni e mezzo di lavori per recuperare un complesso architettonico enorme. Gli scavi, le scoperte archeologiche, gli interventi da completare
Giugno 2018, marzo 2022, settembre 2024 e settembre 2025. Sono queste le tappe salienti che ‘raccontano’ la storia recente dell’antico complesso del S. Nicolao: dal giorno della chiusura ad oggi, quando è stato riconsegnato agli istituti ‘Paladini’ e ‘Civitali’ l’enorme edificio di origine medievale. Le tappe corrispondono, rispettivamente, al periodo della chiusura improvvisa dell’immobile, all’avvio effettivo dei lavori, alla riconsegna di una parte della scuola (indirizzo Moda del Civitali) e alla riapertura del complesso architettonico.
L’operazione S. Nicolao. L’immobile – di proprietà del Comune di Lucca in concessione alla Provincia – fu dichiarato inagibile nei primi giorni di giugno del 2018 a seguito di indagini diagnostiche sull’edificio. I risultati delle indagini, infatti, portarono i tecnici incaricati ad affermare che l’ex convento non rispettava le norme tecniche per la verifica dei carichi statici oltre che per le azioni sismiche. Ricordiamo che all’epoca della chiusura nel S. Nicolao erano ospitate non solo le due scuole superiori del Paladini e del Civitali, ma anche una scuola per l’infanzia e il nido privato Leone XII, nonché tre appartamenti di edilizia residenziale pubblica. Gli esami di maturità del 2018 del Civitali e del Paladini si tennero nei locali del Liceo classico ‘Machiavelli’. Nell’estate del 2018 non va sottaciuta la corsa contro il tempo da parte della Provincia per reperire i moduli abitativi, e trovare la sede che poteva ospitare nei prefabbricati circa 900 studenti per l’anno scolastico che sarebbe cominciato a settembre. La soluzione del Campo di Marte fu scelta grazie anche all’interessamento fattivo della Regione Toscana che mise a disposizione anche la Palazzina 7 per gli uffici della dirigenza scolastica, la segreteria e gli uffici amministrativi. L’istituto Civitali, invece, trovò posto in alcune aule al piano terra dell’Ite Carrara sulla Circonvallazione e in altri prefabbricati sistemati nei cortili del Carrara. Dopo l’apertura del cantiere nel gennaio 2022 l’effettivo avvio dei lavori c’è stato nel marzo 2022. Dall’autunno 2018 l’ente di Palazzo Ducale si attivò subito per recuperare l’ex convento. L’obiettivo era chiaro: riportare in città la sede delle due scuole “sfrattate” all’improvviso per cause di forza maggiore. Occorreva preparare un progetto tecnico di recupero per un immobile di dimensioni importanti e, soprattutto, trovare i copiosi finanziamenti per i lavori. Nel mezzo – non dimentichiamolo – c’è stata l’emergenza pandemia da Covid e il successivo, vertiginoso, incremento dei prezzi dei materiali edili che ha complicato sia l’iter per la gara di appalto, sia l’inizio dei lavori. Interventi che, nella fase iniziale sono proceduti meno speditamente rispetto al cronoprogramma soprattutto a causa delle difficoltà incontrate per installare un cantiere così complesso all’interno di un isolato del centro storico densamente abitato e caratterizzato da viabilità molto strette. Inoltre in fase di scavo per la installazione della gru e successivamente anche per le opere di consolidamento statico, nei locali posti a piano terra sono stati scoperti importanti reperti archeologici per i quali si è reso necessario procedere con maggiore attenzione e cautela.
I ritrovamenti archeologici. I risultati degli scavi curati dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara, hanno riportato alla luce una strada glareata di epoca tardo antica, le strutture del primo nucleo del convento di S. Nicolao riferibili agli edifici donati dai Busdraghi alla comunità monacale agostiniana di Santa Maria della Croce (che vi si stabilì fra il 1331 e il 1334), sistemazioni e reperti del periodo rinascimentale, quattro camere sotterranee usate come “sepoltura collettiva” coi resti delle suore agostiniane ospitate nell’antico complesso monastico durante il XVII secolo. Nella zona nord est del chiostro, limitrofa alla parte absidale della chiesa di San Nicolao, la rimozione del vecchio pavimento ha permesso di scoprire un piccolo vano centrale con botola e tre ambienti paralleli e allineati, a pianta rettangolare allungata: “sepolture murate”, che hanno ospitato, nel corso del tempo, le salme di individui femminili appartenenti all’istituzione religiosa. Il numero di inumati, adulti e infantili, e gli oggetti di corredo hanno permesso agli studiosi di ricostruire aspetti inediti del microcosmo femminile nella Lucca del XVII secolo. Tra i resti dei defunti della comunità religiosa le archeologhe della Soprintendenza hanno individuato, grazie ad un’iscrizione, quelli della madre superiora, suor Petronilla Guinigi, della nota e potente famiglia lucchese che ebbe anche un importante ruolo politico a Lucca all’inizio del 1400.
I commenti
Il presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci: “Difficile nascondere l’emozione che induce la restituzione del complesso storico del S. Nicolao all’attività didattica. Dopo oltre tre anni di delicati lavori di restauro, tutto il Paladini e una parte del Civitali si riappropriano della vecchia sede ospitata nell’antico complesso conventuale. Un complesso che si presenta splendido, luminoso, armonioso, con soluzioni tecniche d’avanguardia attuate attraverso un grande lavoro architettonico e funzionale. In luoghi così belli sono convinto che sia più gratificante studiare e lavorare. E facendo un parallelismo sottolineo che tra ieri e oggi sono stati restituiti alla città due beni culturali, artistici e religiosi di inestimabile valore i cui lavori sono cominciati quasi contemporaneamente: il Volto Santo dopo il restauro che lo ha riportato all’aspetto originario e l’ex convento di S. Nicolao che riapriamo con orgoglio dopo le opere di adeguamento e messa in sicurezza. Fin dall’improvvisa chiusura della scuola per motivi di agibilità, l’obiettivo della Provincia è sempre stato quello di riportare le due scuole nella sede in centro storico. Ci siamo riusciti nonostante gli ostacoli iniziali legati all’elaborazione di un progetto di recupero e al reperimento delle risorse economiche, poi all’emergenza Covid, all’aumento dei prezzi dei materiali e ai ritrovamenti archeologici. La ditta appaltatrice ha fatto un gran lavoro. Era una sfida avvincente e i risultati raggiunti adesso sono sotto gli occhi di tutti. Colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale della Provincia che ha lavorato al grande progetto, la Regione Toscana per i finanziamenti e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca nelle persone dell’attuale presidente Marsili e dell’ex presidente Bertocchini”.
La dirigente scolastica prof.ssa Emiliana Pucci: “Nel nostro Istituto si respira in questi giorni un grande fermento e una profonda emozione: dopo anni di attesa, siamo finalmente pronti a tornare nell’edificio storico. Non si tratta soltanto di rientrare in una scuola rinnovata, ma di dare nuova forma a idee didattiche e progettuali che per troppo tempo sono rimaste sospese. Un ringraziamento speciale va ai docenti, che in questi anni difficili hanno saputo mantenere alta la qualità dell’insegnamento e far crescere la scuola con impegno e passione”.