COREGLIA ANTELMINELLI - Un fiore all’occhiello del territorio e uno scrigno prezioso di storie e di tesori.

50 anni del museo della figurina di gesso e dell’emigrazione di Coreglia, un luogo dove si conservano l’identità e la memoria di un popolo che ha esportato l’arte figurinaia in tutto il mondo.
Un fiore all’occhiello del territorio e uno scrigno prezioso di storie e di tesori.
Situato nel centro storico, ha sede in un palazzo appartenuto al barone Carlo Vanni, figurinaio a lungo vissuto nell’impero austro-ungarico. Negli anni ‘70 Alberto Bambi, Guglielmo Lera e tanti altri coreglini dettero vita, raccogliendo donazioni spontanee di tanti figurinai o semplici cittadini, al nucleo centrale che poi, con tanti successivi interventi migliorativi, è divenuto il Museo “Lera”.
Un luogo importante festeggiato dall’Amministrazione Comunale con una bella cerimonia che ha aperto le celebrazioni per il 50° anniversario; nella piazza di fronte al Palazzo Comunale, l’esibizione della Compagnia Alabardieri della Vicaria di Coreglia Antelminelli “A. Catalani” e poi il corteo fino al Teatro “Alberto Bambi” dove si è svolto un convegno coordinato dal Prof. Pietro Paolo Angelini. Una giornata di studi che ha visto anche la partecipazione del governatore della Toscana Eugenio Giani che ha assistito alla creazione dell’eroe dei due mondi dalle mani sapienti del figurinaio Duilio Pellegrini.
Per l’Amministrazione Comunale sono intervenuti il Vice-Sindaco Giorgio Franco Daniele e la Consigliera con delega al Museo Matilde Gambogi. Poi l’intervento tra gli altri di Paolo Tagliasacchi, già Direttore del Museo. Al termine del convegno sono stati consegnati gli attestati alle famiglie a alla persone che con il loro contributo professionale hanno mantenuta viva la storia dei figurinai e di questa professione che identifica anche altre aree della provincia.