BARGA - A Renaio, piccola frazione montana barghigiana prima di entrare in Emilia Romagna, che domina la vallata dai suoi 1000 metri sopra il livello del mare, nella terza domenica di settembre un appuntamento con la fede e la tradizione.

Questa è la data in cui nella piccola frazione si celebrano infatti, insolitamente, le Quarantore. Che qui si osservano quando l’estate sta finendo e non nel consueto periodo pasquale o primaverile.
Il perché è legato alla storia di questa comunità montana: ora gli abitanti per la maggior parte sono dediti ad altre attività, ma un tempo la popolazione locale, si dedicava quasi esclusivamente alla pastorizia e durante i mesi invernali era impegnata nella transumanza verso le pianure pisane e della Maremma. Al ritorno, con la bella stagione, andavano direttamente agli alpeggi in montagna e così non c’era tempo per celebrare le Quarantore nei tempi canonici o nei mesi primaverili. Per questo fu deciso, proprio per le esigenze dei pastori, di spostare questa ricorrenza a settembre e così continua ad essere.
In una splendida giornata di sole, con i verdi castagni ricchi dei cardi che già stanno cominciando a rilasciare nei boschi le castagne, accolta dalle campane suonate a festa, la ricorrenza ha visto il proposto di Barga don Stefano Serafini celebrare la santa messa accompagnata dalla corale di Catagnana, Montebono e Renaio, alla presenza anche delle autorità cittadine. Al termine, il Santissimo, anche questa una tradizione, è stato recato in processione fino al cimitero di Renaio prima della chiusura della giornata con la benedizione eucaristica