Le nuove frontiere della realtà estesa in riabilitazione medica

Le nuove frontiere della realtà estesa in riabilitazione medica

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Camaiore - Il reparto di riabilitazione dell'ospedale Versilia ospita la prima sperimentazione mondiale del progetto SUN con l'applicazione in campo riabilitativo della realtà estesa, nuova frontiera della realtà aumentata.

Interagire con il proprio terapista anche a chilometri di distanza, toccare oggetti inesistenti, monitorare in tempo reale i progressi di una terapia riabilitativa.

Sono queste le nuove frontiere offerte dal progetto SUN (Social Human Interaction) che in questi giorni è in fase di sperimentazione – prima al mondo su pazienti reali – nel reparto di riabilitazione dell’ospedale Versilia.

Un progetto internazionale che vede la sinergia di Ospedale Versilia, CNR e Istituto S.Anna insieme a 18 partner di 8 differenti nazioni europee ed extraeuropee e che ha ottenuto il finanziamento di circa 10 milioni di euro nell’ambito del programma europeo Horizon.

Si tratta, di fatto, di capire le potenzialità – in vari ambiti – dello sviluppo della realtà aumentata che si è evoluta in realtà estesa e che, tramite speciali visori, consente l’interazione tra medico, paziente e mondo virtuale.

 

Una tecnologia che ha innumerevoli campi di applicazione – non solo in medicina – e che si prefissa di raggiungere traguardi finora impensabili, soprattutto nei confronti di persone portatrici di disabilità.